False fatturazioni per 250 mio di euro Arrestato in Italia per frode fiscale un imprenditore residente in Ticino

SDA

3.11.2023 - 10:14

Immagine d'illustrazione
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archivio Ti-Press

I finanzieri del Comando Provinciale di Milano, coordinati dal locale Ufficio della Procura Europea, hanno arrestato un imprenditore italiano residente in Svizzera (e più precisamente in Ticino, a Canobbio, secondo la RSI) per frode fiscale.

Hanno inoltre proceduto al sequestro preventivo di oltre 50 milioni di euro, equivalente all'Iva complessivamente evasa, nei confronti di un'azienda leader nazionale nel commercio del gas e dell'energia.

Lo si legge in una nota, dove viene spiegato che l'indagine è nata da attività ispettive di natura fiscale avviate nel 2022, che hanno fatto emergere un circuito di false fatturazioni nel settore del commercio di Traffico dati internazionale (VoIP), dal 2019 al 2021, per circa 250 milioni di euro, da cui un'IVA sottratta ad imposizione per quasi 54 milioni di euro.

Le investigazioni hanno permesso di risalire a una nota azienda di Faenza, attiva nel trading del gas e dell'energia che, volgendo in uno stato di crisi, attratta dalle promettenti marginalità di guadagno prospettate da un broker svizzero, un imprenditore di origine italiana con un'approfondita conoscenza delle dinamiche del mercato VoIP, ha partecipato per oltre 50 milioni di euro.

Le false fatturazioni transitavano da missing trader estere, cartiere nazionali e società filtro per raggiungere infine la società ravennate che, rivendendo alla prima società estera, attraverso dunque un'operazione non imponibile Iva, abbatteva il proprio debito impositivo dando vita ad un nuovo carosello.

Parte delle aziende nazionali ed estere, funzionali al carosello di fatturazione, facevano riferimento all'imprenditore arrestato, cui la società di Faenza aveva demandato l'intero business.

Le indagini, ancora in corso, sono svolte in stretta sinergia tra la Procura Europea e la Guardia di Finanza di Milano.