GrigioniDopo la Torre Rossa, in arrivo sul Passo del Giulia un nuovo centro culturale
danu, ats
17.8.2023 - 14:58
È giunta la fine per la Torre Rossa sul Passo del Giulia, nei Grigioni. Inaugurata nel 2017 dal consigliere federale Alain Berset, la struttura sarà smantellata già in autunno. Nel frattempo, la Fondazione culturale Origen sta già progettando una nuova torre permanente.
danu, ats
17.08.2023, 14:58
17.08.2023, 15:06
SDA
Il nuovo centro culturale «Ospizio» sarà dedicato al significato storico dei vecchi ospizi di passo. La nuova torre avrà un'altezza di 55 metri e supererà di 25 l'attuale struttura in legno. Gli ospiti potranno pernottare in dodici camere. L'ha dichiarato oggi il direttore di Origen, Giovanni Netzer, in occasione della festa di commiato dalla torre in cima al Passo del Giulia.
I nove piani, composti da strutture triangolari, potranno ospitare fino a 200 persone. La forma è stata pensata per creare spazi simili a tende, per evocare gli ospizi che offrono rifugio. Verrà integrato anche un palco mobile e pensile, com'era già presente nella «vecchia» torre. Sul tetto, Netzer ha previsto una terrazza coperta da utilizzare per il teatro all'aperto. «Alla fine si tratta di un potenziamento di ciò che è già stato realizzato in passato, ma semplicemente per l'eternità», ha detto Netzer.
La nuova torre otterrà dunque un permesso permanente. Anche i costi di costruzione differiranno enormemente. Per il nuovo «Ospizio» Origen prevede un investimento di 25 milioni di franchi, mentre per la Torre Rossa «provvisoria» erano stati investiti a suo tempo 2,5 milioni. Intanto esiste solo uno schizzo dell'ultima visione. Netzer è consapevole dei grossi ostacoli che una simile concessione edilizia potrà comportare.
Dal fascino internazionale
La Torre Rossa, spesso criticata all'inizio, è diventata rapidamente un punto di riferimento di richiamo internazionale. Nel 2018 è stata anche luogo di incontro dei capi di Stato di Austria, Germania, Lussemburgo, Belgio, Liechtenstein e Svizzera. È stata utilizzata dalla televisione britannica BBC e numerose aziende svizzere l'hanno sfruttata a scopi pubblicitari.
Ma il vero uso della torre è stato quello per la danza, per il teatro e per il canto. Sul palco «galleggiante» si sono esibiti artisti di fama internazionale. In occasione della festa di addio, il direttore d'orchestra Clau Scherrer, che lavora per Origen, ha raccontato che agli artisti brillavano gli occhi mentre si esibivano per l'ultima volta sul Giulia. «La fama della torre ha vissuto un salto di qualità nel corso degli anni», ha dichiarato il sindaco del Comune di Surses Leo Thomann. «Le critiche sono cadute nel silenzio e tanti rimpiangono lo smantellamento».
Fra due mesi sarà smantellata
Già all'inizio dei progetti che hanno poi portato alla realizzazione della Torre Rossa, era chiaro per tutti che non era destinata a durare per sempre. Il piano originale prevedeva lo smantellamento già nel 2020. Sono state le conseguenze della pandemia che ne hanno prolungato la vita.
Lo smontaggio avverrà nei prossimi mesi di settembre e di ottobre. Gli impianti tecnici installati potranno essere riutilizzati. Ciò vale anche per i moduli di riscaldamento e gli impianti sanitari. Le lastre di vetro saranno immagazzinate, mentre i mobili e le porte tagliafuoco saranno riutilizzati. Solo la struttura in legno della torre, che ha patito molto per le intemperie a quota 2284 metri, sarà bruciata.
La demolizione è inevitabile, anche se c'è stata una certa resistenza. A febbraio l'architetto di fama mondiale Peter Zumthor aveva messo in discussione sul quotidiano «Südostschweiz» le pratiche relative alle autorizzazioni per questo tipo di edifici. Si era infatti espresso a favore della conservazione della torre. «Tuttavia, la Fondazione Origen proprietaria dell'immobile, ha voluto attenersi scrupolosamente agli accordi», ha affermato il presidente dell'Associazione Pro Origen Andrea Hämmerle, ex Consigliere nazionale socialista. «È stata una scelta molto importante per la credibilità dei progetti futuri».