TicinoIl futuro direttore della RSI Timbal: «Un mandato di cambiamento»
SwissTXT / pab
11.12.2020
«Mi aspetto un servizio pubblico che guardi al nuovo ecosistema digitale: senza paura, con coraggio e forse scardinando certe gerarchie, così da poter toccare con delle produzioni di qualità più persone possibile. Cercando nuovi standard, nuovi format e nuovi contenuti».
Sono le parole di Mario Timbal, nominato nuovo direttore della RSI, ruolo che assumerà all’inizio del 2021, subentrando a Maurizio Canetta.
Timbal, che con i suoi 43 anni è il più giovane direttore di sempre, ai microfoni dell’azienda che è stato chiamato a dirigere sottolinea di essere, ora come ora, emozionato per l’incarico che gli è stato attribuito («la RSI fa parte della mia vita») e di sentire il peso della responsabilità «per questa nomina e per il mandato di cambiamento» che gli è stato dato.
«Userò questi mesi prima dell’entrata in carica per prepararmi al meglio», spiega ancora, ammettendo di non conoscere ancora in pieno le dinamiche della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana: «È qualcosa che dovrò colmare molto in fretta, ma d’altra parte un esterno ha anche degli altri atout: come uno sguardo diverso, che sarà importante non perdere».
La questione molestie e mobbing
La RSI deve fare i conti anche con una serie di segnalazioni per molestie, mobbing e abusi di potere. In questo contesto, quale cultura aziendale porterà dunque Timbal alla RSI?
«Provengo dal mondo culturale, dove sono due i valori fondanti: la diversità e il rispetto, – risponde – e questo non può essere altrimenti anche in un’azienda come la RSI. Sicuramente darò grande attenzione al tema (delle segnalazioni, ndr.). Ci sono degli strumenti, ma sembra che debbano essere rafforzati; ci sono anche altri strumenti per favorire la diversità, di genere ma non solo, e i percorsi che possono non avere uno sviluppo lineare. La libertà di parola che è stata data deve rimanere».