Ticino La pandemia spinge l’oro

SwissTXT / pab

17.11.2020

Immagine d'illustrazione
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archivio Ti-Press

La crisi vivacizza il mercato: aumentano i clienti nei compro oro e cresce la richiesta degli investitori.

«Questo lingotto oggi vale 57'000 franchi, a inizio anno il valore era 50’000, durante la crisi 60’000». A spiegarlo ai microfoni della RSI, mentre mostra un lingottino da un chilo in una mano, è Ralph Thoma, storico commerciante di oro e direttore della Aurofin di Chiasso. La sua società quest’anno ha ricevuto il doppio delle richieste da parte di investitori sia svizzeri, sia stranieri.

Il mercato dell’oro, spiega Thoma, ha bisogno che «il prezzo si muova». Questo significa che le crisi, paradossalmente, lo favoriscono. Era successo nel 2008, con il crollo dei mercati finanziari, e sta succedendo di nuovo, almeno in parte, con la pandemia.

Il valore è salito, e la domanda continua a essere alta. In questo scenario, la Svizzera gioca un ruolo importante: circa il 70% dell’oro mondiale viene raffinato qui e tre delle maggiori raffinerie si trovano in Ticino (Valcambi, Argor-Heraeus e Pamp).

La domanda online è esplosa

Se da una parte c’è chi lo vuole comprare, dall’altra c’è chi, sempre a causa della crisi, è invece costretto a venderlo. La domanda online è esplosa, come spiega, sempre alla RSI, Nicola Esposito, consulente e amministratore della Goodwill Asset Management di Chiasso: «Sul nostro sito, rispetto a sei mesi fa, abbiamo avuto il triplo delle richieste».

Si tratta di persone che cercano su Google «vendo oro in Ticino» o parole simili (sono state 151'000) e si rivolgono alla sua società per sapere come fare.

Una tendenza confermata anche da chi gestisce gli sportelli. Francesco Ardemagni, titolare di diversi uffici di cambio e compro oro a Stabio, racconta che «in questo momento di crisi la gente fa fondo ai suoi averi in oro per poter campare».

In tanti, soprattutto clienti italiani, in questi mesi hanno portato bracciali, orecchini, anelli, ci dice. Mentre gli svizzeri hanno venduto soprattutto monete e lingottini approfittando del valore alto dell’oro.

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