Ticino L'anno del Covid? Cocchi: «Anomalo e sfidante»

SwissTXT / pab

30.4.2021

Il comandante Matteo Cocchi nel 2020 ha anche guidato lo Stato maggiore cantonale di condotta che ha coordinato la risposta alla pandemia.
Il comandante Matteo Cocchi nel 2020 ha anche guidato lo Stato maggiore cantonale di condotta che ha coordinato la risposta alla pandemia.
Ti-Press

«Il Covid ha segnato pesantemente la nostra quotidianità»: una constatazione che vale un po’ per tutto e anche per la Polizia cantonale ticinese, come sottolinea il comandante Matteo Cocchi che, nel bilancio annuale del corpo diffuso venerdì, definisce il 2020 come «anomalo e sfidante».

Oltre che per la pandemia resterà iscritto negli annali della PolTI anche per l'accoltellamento avvenuto a novembre in un grande magazzino di Lugano. Un caso che, sottolinea il colonnello, ha «dimostrato l'importanza di avere buoni rapporti» con gli inquirenti federali.

Gli agenti sono stati meno sollecitati per i reati che, complessivamente, sono stati 15'457, con una riduzione del 22,2% rispetto al 2019. Praticamente tutti i tipi di reato si sono rivelati in calo (compresi quelli riguardanti stupefacenti, stranieri e circolazione), ad eccezione di quelli legati alla criminalità informatica.

Il tasso di chiarimento dei vari casi è rimasto sostanzialmente stabile e così il profilo degli imputati (il 74% è di sesso maschile, il 53% è straniero e il 7.6% minorenne).

Dati più nel dettaglio

L’evoluzione dei reati, in gran parte legata agli effetti delle restrizioni imposte in Svizzera e all’estero per rallentare la diffusione dei contagi, si è tradotta anche in un minor numero di arresti (674 contro 855), di interventi per incidenti (-14% a 3’198) - che hanno però causato più morti (17 contro i 6 del 2019) - e di controlli sull’impiego di manodopera estera (568 contro 941), ma non ha comportato una riduzione delle attività di polizia.

In collaborazione con i corpi comunali sono stati effettuati circa 4'000 controlli legati alla situazione pandemica che ha avuto il suo effetto anche sul numero delle sollecitazioni alla centrale d’allarme: lo scorso anno le chiamate sono state 372'000 (ben 114'000 in più), con una media di oltre 40 telefonate all'ora.