COVID-19 Lidi, minor sensibilità per le norme da chi arriva da Oltralpe

SwissTxt / pab

5.7.2020

Vista sul Lago Maggiore dalla piscina coperta del Lido di Locarno.
Vista sul Lago Maggiore dalla piscina coperta del Lido di Locarno.
Ti-Press / archivio

Non si riscontrano code all’entrata o resse nelle strutture balneari ticinesi, ma spesso, secondo le testimonianze raccolte dalla RSI, c'è «minor sensibilità per le misure d'igiene da chi arriva da Oltralpe».

Le misure organizzative e di prevenzione sembrano funzionare nelle strutture di balneazione pubbliche in Ticino, secondo quanto verificato dalla RSI.

Grazie ai posti prenotati, al contact tracing e al limite alle entrate per ora non si registrano code o resse in riva a laghi o piscine, anche se si nota a volte mancanza di rispetto delle regole anti-covid-19, in particolare da parte degli ospiti provenienti da oltre San Gottardo.

Tutto esaurito nel fine settimana

«Per ora funziona» assicura Roberto Mazza, direttore delle strutture sportive della città di Lugano: «Questo anche grazie all’applicazione per prenotare, con l’utente che si registra e lascia i propri dati; la raccolta di informazioni vale anche per chi acquista il biglietto direttamente alla cassa».

Durante il primo fine settimana di aperture per qualche ora c’è stato il tutto esaurito, continua Mazza, «ma ora c’è disponibilità di entrata nelle strutture balneari, tranne in quelle più piccole: Lido Riva Caccia e San Domenico hanno 100 posti, e vengono esauriti tutti i giorni».

Meno sensibilità da chi arriva da Oltralpe

Il lido di Locarno, che con le regole attuali può accogliere 3’800 persone, si è organizzato un po’ diversamente rispettoa Lugano: contact tracing automatico per chi è abbonato e un addetto per raccogliere i dati dei clienti occasionali.

All'entrata nessuna fila, conferma il direttore Christophe Pellandini: «Avendo predisposto tre casse, non abbiamo quasi nessuna fila di attesa di più di 5 minuti; in generale la clientela si comporta bene, ma c’è qualche caso di mancanza di rispetto, soprattutto da parte di clienti provenienti da Oltralpe e anche da qualche adolescente che forse non ha la stessa percezione della situazione».

Il problema con chi arriva dal Nord delle Alpi è purtroppo riscontrato anche nelle strutture di Lugano, gli fa eco Roberto Mazza: «I nostri bagnini sono chiamati spesso a fare quasi i poliziotti, per richiamare al rispetto delle distanze. I ticinesi le rispettano, ma riscontriamo soprattutto dagli ospiti che provengono da oltre San Gottardo una minor sensibilità».

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