Reo confesso Malversazioni, ecco il piano del bancario

SwissTXT / pab

10.1.2019

Immagine d'illustrazione
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Ti-Press

Trapelano i primi dettagli dall’inchiesta che nei giorni scorsi ha portato in carcere un funzionario della Raiffeisen di Lugano, per avere cercato di sottrarre 15 milioni di franchi.

Il 31enne del Mendrisiotto – si è appreso giovedì – ha trasferito il denaro con meno di 10 operazioni. Transazioni consistenti, certo, ma non inusuali. Almeno a prima vista, considerando il fatto che si trattava di clientela commerciale, di cui era il consulente diretto.

L'uomo ha agito in due giorni

I soldi sono finiti in due diverse banche estere, su conti intestati a dei prestanome. In un caso (forse entrambi) il beneficiario ufficiale era una società. L’uomo ha agito sull’arco di appena due giorni: giovedì 20 e venerdì 21 dicembre. Poi è fuggito oltre oceano, nella speranza di riuscire a disporre della somma alla svelta. Ma il lunedì successivo, alla vigilia di Natale, dopo la segnalazione di un cliente l’istituto ha scoperto le malversazioni, e si è subito attivato per bloccare i conti sui quali erano finiti i 15 milioni.

Al funzionario, rifugiatosi a Panama, non è quindi rimasto altro che rientrare in Svizzera e consegnarsi agli inquirenti. Parte del denaro era stata trasferita con bonifici fasulli. Di qui le accuse di truffa e falsità in documenti. Il resto utilizzando l’e-banking. Ecco perché il sostituto procuratore generale Andrea Maria Balerna ipotizza anche l’abuso di un impianto per l’elaborazione di dati.

No comment del suo avvocato

Il 31enne è reo confesso. No comment da parte del suo difensore. “L’inchiesta è ancora alle battute iniziali – ricorda l’avvocato Andrea Rigamonti. Chiariremo la vicenda davanti alle autorità inquirenti, nel rispetto del segreto istruttorio.”

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