Un momento della manifetazione in stazione a Lugano, interrotta dalle forze dell'ordine.
Gli agenti di polizia sono intervenuti in forze sul posto
Non sono mancati i momenti di tensione tra polizia e manifestanti
Chi ha preso parte al corteo è stato accerchiato nella piazzetta adiacente la stazione.
Un volantino affisso nella zona invitava i partecipanti a mascherarsi contro «patriarcato, razzismo e islamofobia».
Tra le ragioni dell'episodio ci sarebbe anche il risultato dell'iniziativa antiburqa di domenica.
Manifestazione non autorizzata in stazione a Lugano
Un momento della manifetazione in stazione a Lugano, interrotta dalle forze dell'ordine.
Gli agenti di polizia sono intervenuti in forze sul posto
Non sono mancati i momenti di tensione tra polizia e manifestanti
Chi ha preso parte al corteo è stato accerchiato nella piazzetta adiacente la stazione.
Un volantino affisso nella zona invitava i partecipanti a mascherarsi contro «patriarcato, razzismo e islamofobia».
Tra le ragioni dell'episodio ci sarebbe anche il risultato dell'iniziativa antiburqa di domenica.
Una manifestazione non autorizzata si è tenuta lunedì sera, presso la stazione di Lugano, dalle 18.30 e per circa due ore. Sul posto sono intervenuti in forze gli agenti del mantenimento ordine della Polizia.
I presenti erano una sessantina e non sono mancati i momenti di tensione: le parti sono venute a contatto, con i poliziotti che erano in tenuta antisommossa.
La polizia in serata ha poi comunicato che a più riprese c'è stato un lancio di oggetti nei confronti degli agenti. Verso le 20.30, dopo essere stati controllati e identificati, i manifestanti se ne sono andati. La loro posizione è al vaglio degli inquirenti.
In maschera contro «patriarcato, razzismo e islamofobia»
Un volantino, firmato dal collettivo CSOA il Molino, invitava a mascherarsi contro «patriarcato, razzismo e islamofobia». «Individuiamo nel patriarcato le radici storiche strutturali delle oppressioni e di ogni forma di discriminazione e razzismo», si legge su un altro foglio.
Tra le ragioni dell'episodio ci sarebbe anche il risultato dell'iniziativa antiburqa di domenica. Secondo gli organizzatori, infatti, «la votazione federale di domenica 7 marzo per vietare la dissimulazione del viso, si inserisce in queste dinamiche di potere».