La discarica della discordia Mille firme contro la realizzazione di un centro di compostaggio

SwissTXT / pab

29.4.2021

Il Comitato interpartitico del no alla costruzione del centro  sovracomunale di compostaggio del luganese durante la consegna delle firme a Bellinzona. 
Il Comitato interpartitico del no alla costruzione del centro sovracomunale di compostaggio del luganese durante la consegna delle firme a Bellinzona. 
Ti-Press

Oltre 1'000 cittadini di Ponte Capriasca hanno firmato una petizione, consegnata oggi a Bellinzona, per chiedere al Cantone di rinunciare alla realizzazione di un centro di compostaggio regionale.

I motivi di questa azione sono la puzza e il traffico. La struttura sorgerebbe sulla strada che da Ponte Capriasca porta a Taverne-Torricella. Lì un centro per scarti vegetali c'è già da parecchi anni. Il nuovo progetto vorrebbe ampliarlo e metterlo in regola dal profilo pianificatorio.

«Uno dei disagi è l'aumento del traffico pesante su delle arterie già sovraccariche», spiega ai microfoni della RSI Andrea Bertozzi, coordinatore Commissione per il No.

Diversamente la vede Claudio Zali, direttore del Dipartimento del Territorio: «Evidentemente non lo si fa cosi alla cieca. Per questa ubicazione è stato già fatto un primo rapporto che dice che non ci sono ostacoli insormontabili».

Preoccupa anche la puzza

A preoccupare i contrari è anche la puzza. Il nuovo impianto sarà al chiuso ma manca, dicono, la certezza che lo sarà completamente per evitare la fuoriuscita di cattivi odori di cui si lamentano da tempo. Il gestore, Sergio Benicchio, però non ci sta: «Da cinque anni riusciamo a gestire in modo quasi perfetto gli odori. Ci impieghiamo 5-10 minuti».

Secondo gli oppositori però c'è un'altra strada percorribile, come spiega lo stesso Bertozzi: «C'è un'alternativa che va colta assolutamente, perché tra pochi anni avremo gli svincoli dell'autostrada a Sigirino, in zona industriale. Noi abbiamo identificato un'area che è già pronta per accogliere camion di determinati pesi e grandezze».

Il messaggio che chiede un credito di oltre 2 milioni di franchi per attuare la pianificazione è ora sui banchi della Commissione ambiente del Gran Consiglio. I costi per la realizzazione dell'impianto saranno invece a carico del futuro gestore.