Ticino Niente tassa per i «fungiatt» stranieri

SwissTXT / pab

22.6.2020

Un tema che non ha fatto discutere per la prima volta in Parlamento
Un tema che non ha fatto discutere per la prima volta in Parlamento
Keystone

I boschi e i funghi ticinesi sono già protetti a sufficienza. Ne è convinto il Parlamento cantonale che, non per la prima volta, ha rigettato il principio di imporre, a chi viene dall’estero, una tassa sulla raccolta di miceti.

La mozione presentata a tal fine un anno fa da Piero Marchesi a nome dell’UDC è stata bocciata, come riporta la RSI, con 44 voti contrari, 25 a sostegno e 5 astensioni.

PS: «Atto discriminatorio»; UDC: "Tutela del bosco»

Un balzello a carico dei «fungiatt» stranieri, ha detto Carlo Lepori (PS) a nome della maggioranza della Commissione Costituzione e leggi, rappresenterebbe un atto discriminatorio in particolare verso gli italiani, reale bersaglio delle limitazioni proposte.

Non è così secondo Lara Filippini (UDC), secondo la quale si sarebbe trattato solo di tutelare il bosco nostrano e le sue specie, come fanno diverse comunità italiane in cui da tempo vengono rilasciati permessi a pagamento ai «fungiatt».

Accantonata la tessera per cercatori di funghi, che nel 2015 il Governo avrebbe voluto introdurre con limitazioni per gli stranieri, adesso è la tassa a subire la stessa sorte. La legge in vigore disciplina il quantitativo massimo di raccolta quotidiana (3 chili di funghi a persona) e impone restrizioni come il divieto di raccolta notturna.

Tornare alla home page