Ticino No del Gran Consiglio a un ente cantonale case anziani

SwissTXT / pab

13.4.2021

Immagine d'illustrazione
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Ti-Press

No alla creazione di un ente cantonale case anziani e cure a domicilio. La proposta targata Movimento per il socialismo è stata bocciata a larga maggioranza dal Gran Consiglio ticinese (42 voti contro 20 e 2 astenuti).

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13.4.2021

A favore vi era solo l'asse rosso-verde, che voleva l'istituzione di tale organo a medio termine poiché - è stato detto - «lo Stato deve sostenere maggiormente le case anziani» e questo a fronte di alcune problematiche sorte in alcune strutture.

Considerato che i piani cantonali prevedono misure a lungo termine, nel frattempo - chiedeva il rapporto di minoranza, come ricorda il sito della RSI - occorre rafforzare l'Ufficio degli anziani e delle cure a domicilio per dare risposte veloci al settore.

Gli altri schieramenti invece non hanno ritenuto opportuno centralizzare la gestione delle case, pur riconoscendo alcuni problemi che ci sono stati e ribadendo che la vigilanza da parte del cantone debba essere garantita.

Già avviata una pianificazione integrata

È stato inoltre ricordato che è già stata avviata una pianificazione integrata che guarda al 2030, così come la strategia Ticino 2020 che rafforza il ruolo dei comuni: tutti strumenti che stanno affrontando l'evoluzione della popolazione anziana e creare un ente unico rischierebbe di aumentare i costi.

Per l'iniziativista Matteo Pronzini regionalizzare significa accentuare le differenze e già oggi con gli istituti in mano a comuni, associazioni, fondazioni, ecc. ha dimostrato che «il sistema è fallimentare».

Da parte sua il direttore del Dipartimento sanità e socialità Raffaele De Rosa ha affermato che con una settantina di case anziani che ricevono contributo dallo Stato, con tutti i dipendenti (oltre 5'000), si rischierebbe di creare un mostro burocratico: la misura proposta «non è perciò razionale né proporzionata».