TicinoNuova visione dell'affido: aperta la prima casa-famiglia professionale
SwissTXT / pab
10.9.2020
Sono 169 i minori che hanno trovato una casa più o meno temporanea presso una famiglia affidataria nel 2019 in Ticino. Per ampliare ancora di più la rete di protezione di questi bambini con situazioni private fragili è stata aperta la prima casa-famiglia professionale del Cantone.
«Con la prima famiglia affidataria professionale si apre una nuova visione cantonale dell'affido. Rispetto alle consuete famiglie affidatarie o ai posti in istituto questo progetto unisce l’intensità emotiva e affettiva del contesto familiare con la professionalità del contesto educativo», spiega ai microfoni della RSI Marco Galli dell'Ufficio del sostegno a enti e attività per le famiglie e i giovani del DSS.
Stiamo parlando, in estrema sintesi, di una coppia, in cui lei è educatrice di professione, che accudirà fino a 4 minori contemporaneamente. Trattandosi di una figura professionale è previsto uno stipendio che sarà parificato a quello degli altri colleghi educatori.
Progetto dell'Associazione ticinese famiglie affidatarie
Il progetto viene portato avanti dall'Associazione ticinese famiglie affidatarie e dal Cantone con l'aiuto di due associazioni private. Il Cantone seguirà attentamente l'evolversi del progetto.
«Vogliamo capire bene quali sono le componenti di forza, che potrebbero anche indurre a replicarlo in un prossimo futuro. – precisa Galli – Poi i colleghi dell’Ufficio dell’aiuto e della protezione garantiscono la supervisione e la vigilanza rispetto al contesto della famiglia».
Cosa si fa per garantire la sicurezza dei minori?
Ma cosa si fa per garantire la sicurezza dei minori? «Come ufficio abbiamo un ruolo di vigilanza. Siamo presenti per la famiglia con delle visite regolari al minimo una volta all’anno, più frequentemente se necessario, per verificare che le condizioni richieste affinché una famiglia sia affidataria continuino a esistere. È un ruolo di fiducia, scambio e dialogo; evidentemente favorisce il fatto che i problemi emergano e che si possano affrontare preventivamente», risponde Sabina Beffa a capo dell'Ufficio dell'aiuto e della protezione del DSS.
A questo si aggiungono poi i requisiti per essere scelti, che sono previsti da un'ordinanza federale.
Questo tipo di famiglia affidataria professionale dà ancora qualche garanzia in più. «Avere una persona che ha un’esperienza decennale all’interno di un istituto permette anche di avere una maggiore sicurezza per il bambino anche nella capacità di accoglienza oltre a tutte le cose negative successe veramente pochissime volte. Saper accogliere situazioni complesse è una cosa importante», conclude Andrea Bianchi, presidente ATFA.