Già colpito dalle tensioni geopolitiche, il settore orologiero ha dovuto confrontarsi anche con la pandemia di coronavirus: le esportazioni elvetiche sono crollate del 50%.
«I mesi più difficili sono stati marzo, aprile e maggio. Adesso sembra che qualcosa stia migliorando», ha spiegato Oliviero Pesenti, presidente dell’Associazione cantonale dell’industria orologiera, ai microfoni delle Cronache della Svizzera italiana della RSI.
«Un paio di aziende in Ticino hanno dovuto chiudere, malgrado gli aiuti dello Stato, lasciando a casa alcune decine di persone», prosegue.
Le ditte che lavorano con le marche di lusso sono quelle che se la stanno cavando meglio della media. La possibilità di ricorrere al lavoro ridotto durerà fino a settembre, «dopodiché sarà veramente un’incognita».