Dopo il caso di Hergiswil Passatori in aumento al confine sud della Svizzera

SwissTXT / red

7.9.2022

Immagine d'illustrazione
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archivio Ti-Press

La conferma l'ha ricevuta la RSI dalla Polizia cantonale ticinese dopo il caso di Hergiswil.

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È di martedì la notizia del fermo di un sospetto passatore nel Canton Nidvaldo, a Hergiswil. Un 27enne gambiano residente in Italia è accusato di aver trasportato illegalmente 23 migranti asiatici stipati in un furgoncino. È sospettato di traffico di esseri umani.

Inoltre, qualche giorno fa, secondo Il Giorno, la guardia di finanza di Ponte Chiasso ha arrestato un 34enne siriano residente in Ticino. È stato intercettato al valico Crociali dei Mulini di Ronago mentre trasportava illegalmente sei uomini.

Incremento del fenomeno dei passatori

Due episodi ravvicinti che fanno decisamente pensare che il fenomeno è tornato a crescere, come ha confermato alla RSI la Polizia cantonale ticinese. Al confine sud nel corso delle ultime settimane c'è stato infatti un incremento del fenomeno dei passatori, persone sospettate di aiutare l'entrata o il transito su suolo svizzero di migranti illegali (già registrati in Italia, ad esempio, o senza passaporto).

«Recentemente nel Mendrisiotto sono stati effettuati alcuni fermi di cittadini stranieri nell’ambito di distinte inchieste. In generale, queste persone tendono a sfruttare sia l’asse stradale sia quello ferroviario», ha precisato la polizia cantonale.

Anche l'Ufficio federale delle dogane ha scritto alla RSI che si trova regolarmente confrontato con presunti passatori. Nella maggior parte dei casi, ha precisato la portavoce Nadia Passalacqua, si tratta di piccoli gruppi di persone che viaggiano insieme a un presunto passatore.

Ticino da anni terra di transito

Il Ticino è da anni terra di transito per chi vuole raggiungere velocemente la Francia o la Germania. Al di là di questo preciso fenomeno è infatti tornato a crescere anche il numero di persone che tentano di attraversare la frontiera in modo illegale (non per forza aiutati da passatori).

L'aumento è cominciato a metà del 2021, in concomitanza con la riapertura dei confini post pandemia. In luglio, che sono gli ultimi dati che abbiamo a disposizione, sono state raggiunte cifre che non si vedevano dal 2017.

Il caso di Nidvaldo mostr un'asticella alzata

Grazie alla sua posizione geografica, il transito attraverso la Svizzera è uno dei percorsi più brevi da sud a nord e quindi interessante anche per i presunti passatori.

Il caso di Nidvaldo ci dice che l'asticella (almeno in questo caso) si è alzata. È infatti la prima volta che in Svizzera viene intercettato un trasporto di migranti irregolari di questa portata.

Le 23 persone erano stipate in un furgone di cinque metri quadrati, senz'aria, senza misure di sicurezza; è unico quindi sia per il numero di persone che per la pericolosità, appunto. Il furgone è entrato in Svizzera da un valico ticinese.

«Il fenomeno è noto e viene costantemente monitorato dalla Polizia cantonale in collaborazione con l’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini. È inoltre attivo un Gruppo di coordinamento composto da agenti della Polizia cantonale e dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini», commenta ancora la Polizia cantonale, interpellata dalla RSI.

Altri casi conosciuti

Altri due recenti esempi ci confermano invece che i passatori utilizzano anche la ferrovia. Venerdì a Bellinzona verranno processati sei presunti passatori di nazionalità pakistana. Sono accusati di aver caricato in tre auto una decina di migranti a Milano per raggiungere la Francia. Erano stati fermati in marzo a Balerna dopo aver transitato per il valico di Ponte Faloppia a Novazzano.

Un’altra recente inchiesta ha invece ricostruito il caso di un cittadino iracheno e uno siriano che nell’autunno dell’anno scorso avrebbero facilitato l’entrata in Svizzera di almeno 34 persone, la maggior parte profughi siriani. In alcune occasioni i due avrebbero anche spinto i migranti ad attraversare la dogana a Ponte Tresa sul treno per poi recuperarli ad Agno e proseguire verso la Germania. Costo: 1'000 euro a testa.