Le zone «calde», come in questo caso la Pensilina o la Foce, sono tenute d'occhio dalla polizia e sono frequentate anche dagli operatori di prossimità, che scendono in strada con i giovani in un'ottica di prevenzione e sostegno.
«La pensilina è un luogo interessante perché è di forte passaggio e diventa il punto d'incontro per tanti ragazzi, che a volte poi si spostano, a volte passano tutta la sera lì», spiega ai microfoni della RSI Stefanie Monastero, responsabile delle politiche giovanili per la città di Lugano, che da anni coordina gli operatori sopracitati.
Lugano figura comunque tra le città più sicure della Svizzera e non bisogna fare di tutta un'erba un fascio, ma la donna non nega che ci siano episodi problematici e punta sulla prevenzione: «Cerchiamo di far capire ai ragazzi che c'è un'alternativa allo stare ad esempio in pensilina a consumare sostanze o bere alcool».
Anche la municipale Karin Valenzano Rossi riconosce il problema, ma non fa drammi: «Lugano rimane una città sicura che come le altre vede questi episodi di violenza, ma possiamo ancora dirci fortunati. Bisogna fare prevenzione e in questo senso la polizia collabora con gli operatori di prossimità. È un'attività che va promossa ulteriormente», dice sempre alla RSI.