Rinnovo delle cariche Preavviso negativo per cinque procuratori ticinesi

Swisstxt / pab

12.9.2020

Immagine d'archivio
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Ti-Press

Preavviso negativo per cinque procuratori ticinesi che si sono messi a disposizione per un nuovo mandato. Per Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle Istituzioni, a cui il problema è noto, si potrebbe «Pensare al periodo di prova».

Luca Pagani, presidente della commissione giustizia e diritti, commentando alla RSI la notizia che, in vista del rinnovo delle cariche, 5 dei 20 procuratori uscenti hanno ricevuto preavviso negativo da parte dell'organo di vigilanza, si è espresso così: «Attendiamo il rapporto cartaceo del Consiglio della magistratura ed eventualmente procederemo a nuove audizioni»:

Secondo la RSI,  che ha approfondito la notizia, anticipata venerdì dal quotidiano La Regione, le cinque persone, messesi a disposizione per un nuovo mandato decennale, che hanno ricevuto un preavviso negativo sono: Zaccaria Akbas, Marisa Alfier, Anna Fumagalli, Francesca Lanz e Margherita Lanzillo.

Il rapporto scritto del Consiglio non è ancora arrivato fisicamente sul tavolo della Commissione giustizia e diritti e per il momento non è dato sapere quali motivazioni stanno alla base di questo preavviso negativo.

Stando a informazioni della RSI l'organo di vigilanza ha sentito anche il procuratore generale Andrea Pagani e i suoi sostituti proprio a proposito dell'efficienza dei procuratori in questione. Anche in questo caso ci sarebbero dei pareri negativi.

Si riaprirà un concorso?

La palla come detto ora passerà nel campo della Commissione presieduta da Luca Pagani, cui spetta il compito di presentare il rapporto al Gran Consiglio.

Alla luce di questo preavviso negativo per cinque uscenti è pensabile riaprire il concorso scaduto a giugno? «Dobbiamo prima capire se le cose stanno così e se sì per quale motivo, solo dopo potremo valutare questa opzione», ci risponde il presidente della commissione giustizia e diritti.

«La Commissione è libera di fare tutti gli accertamenti che ritiene opportuni – continua Pagani –. Al concorso hanno partecipato sia procuratori già in carica, per i quali abbiamo un preavviso del Consiglio della magistratura, e non, per i quali ci sarà il preavviso di una commissione di esperti. Una volta analizzati questi documenti valuteremo quali altre audizioni o approfondimenti fare».

Una matassa che andrà sbrogliata al più presto, prima della votazione in Parlamento e per evitare di minare la credibilità della magistratura.

Gobbi: «Pensare a un periodo di prova»

Il tema dell'efficacia e dell'efficienza della magistratura è da tempo sull'agenda del direttore del Dipartimento delle Istituzioni, Norman Gobbi, anche nell'ottica delle varie richieste di potenziamento dell'apparato giudiziario.

«Possiamo mettere in campo risorse maggiori, ma a fare la differenza sono le persone che operano al fronte», afferma Gobbi, «nella nostra ottica il procuratore generale dovrebbe essere più un direttore, di un organo di oltre 100 persone, che deve anche poter intervenire in maniera più incisiva di quello che oggi la legge permette».

Si potrebbe pensare ad un periodo di prova, aggiunge Gobbi, «per poter testare dopo un determinato periodo di tempo i magistrati, non solo del ministro pubblico, ma anche di altre istanze».

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