Pandemia Quali eventi in Ticino per i test pilota proposti dal Governo?

SwissTXT / pab

29.4.2021

Prove di ritorno in sala
Prove di ritorno in sala
Ti-Press

La proposta del Consiglio federale per far ripartire i grandi eventi, con una fase pilota in giugno, un limite di 3'000 in luglio e agosto da portare poi a 10'000 da settembre, è interessante sia per la popolazione che per gli organizzatori.

A sostenerlo è Luca Filippini, che coordina il gruppo ad hoc del Canton Ticino.

In giugno, i cantoni potrebbero autorizzare quindi tre appuntamenti con un pubblico compreso fra le 300 e le 600 persone, ma come si sceglierà quali? «Nei prossimi giorni dovremo definire chi può essere preso in considerazione. La mia idea personale, che dovrà però essere discussa, è quella di toccare tre ambiti distinti: la cultura, lo sport e magari una manifestazione, per vedere se ci sono peculiarità o se sono tutti sulla stessa barca», spiega ai microfoni della RSI lo stesso Filippini.

Fra gli interessati alla fase test c'è anche l'Orchestra della Svizzera italiana, che ha già pensato alla sua candidatura e ritiene di avere le carte in regola: «La nostra proposta sarà il concerto dei diplomandi del conservatorio, già programmato senza pubblico, con streaming», dice dal canto suo Christian Weidmann, direttore della Fondazione dell'OSI, che si muove in accordo con il LAC, che dovrà ospitare lo spettacolo.

«Per quanto riguarda i piani di protezione, non ci siamo mai fermati durante la stagione scorsa e abbiamo esperienza per quanto riguarda i nostri musicisti», afferma ancora Weidmann, e anche «il LAC ha già il suo piano di protezione che funzionava benissimo in autunno».

Vaccinati, guariti o testati: si può fare

Fra i punti che fanno discutere nelle proposte del Governo, c'è quello di limitare l'accesso agli spettacoli a chi si è vaccinato contro il Covid-19, è guarito dalla malattia o si è sottoposto per l'occasione a un tampone.

Un'imposizione ammissibile? Per Gianluca Padlina, presidente dell'Ordine degli avvocati ticinesi, si può fare. Certo, anche il test tocca «l'integrità personale», ma in modo «molto limitato» e uno dei principi cardine per la limitazione delle libertà personali «è quello della proporzionalità» rispetto «agli interessi che si vogliono tutelare».

«A mio modo di vedere - conclude Padlina - il sacrificio è sopportabile». Ben diverso sarebbe stato introdurre di fatto un obbligo di vaccinazione.