Primi effetti per le aziendeQuarantene e isolamenti ridotti, «libere» 12'300 persone in Ticino
SwissTXT / red
13.1.2022
È nell'ordine di 12'300 il numero di coloro che, in Ticino, hanno potuto già beneficiare della dimezzamento, deciso ieri dal Consiglio federale, dei giorni in cui è necessario rimanere in casa a causa di un contagio o di un contatto con un positivo al Covid-19.
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13.01.2022, 21:01
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Più nel dettaglio circa 7'800 persone sono uscite dall'isolamento e quasi 4'500 dalla quarantena, stando almeno a quanto indicato alla RSI a titolo di stima dall'Ufficio del medico cantonale.
Il ritorno all'attività lavorativa di tutte queste persone si è fatto certamente sentire nelle aziende interessate. Come alla Edilstrada di Taverne: «È stato subito un beneficio immediato perché già questa mattina un paio di impiegati han potuto tornare al lavoro», afferma sempre ai microfoni dell'emittente di Comano il direttore della ditta Marco Sciarini.
Effetti positivi anche per TILO, la cui offerta è ancora pesantemente condizionata dalle assenze di macchinisti e capitreno: «Ad oggi sono rientrati anticipatamente 4 macchinisti. Queste nuove regole naturalmente ci aiutano», riferisce la portavoce Giorgia Mosimann, precisando però che «per la nostra impresa ferroviaria restano in vigore le limitazioni temporanee che abbiamo sulle nostre linee transfrontaliere».
Una riduzione ininfluente per i frontalieri
La riduzione da 10 a 5 giorni in vigore in Svizzera è però del tutto ininfluente per i frontalieri: in Italia le regole non sono infatti cambiate e gli isolamenti, ad esempio, restano a 10 giorni con obbligo di test negativo all'uscita.
A cavallo del confine questa differenza di norme si fa quindi sentire. «Ci hanno già chiamato in 4-5 che devono restare fuori, poiché sono in quarantena e i 10 giorni devono quindi essere rispettati», dice Lorens Re, direttore della Casada SA, altra impresa attiva in campo edilizio.
«Il nostro settore dipende molto dal frontalierato, per cui sicuramente nei prossimi mesi guarderemo con apprensione anche quello che decideranno di fare in Italia», sottolinea Marco Sciarini di Edilstrada.