LuganoRaduno all'ex Macello, Foletti: «Nessuno è venuto a parlarci»
Swisstxt / Red
20.11.2022
Sabato mattina i simpatizzanti dell'autogestione si sono ritrovati sul piazzale dell'ex Macello, demolito più di un anno e mezzo fa. La RSI ha chiesto ad alcuni municipali di Lugano cosa pensano dell'incontro.
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20.11.2022, 09:20
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Il volantino di lancio recitava che l'appuntamento intendeva «riscaldare il desolante scenario ipocrita di una città chi prima sgombera e reprime» e poi «parla di cultura indipendente e di città aperta».
Michele Foletti, sindaco di Lugano, dice all'emittente di Comano che gli scambi con il Municipio sono stati scarsi. «Abbiamo avuto contatti con qualcuno che al Macello faceva delle proposte, non con gli antagonisti. Abbiamo sempre detto che la nostra porta era aperta, ma nessuno è venuto a parlarci», afferma.
Foletti spiega che l'autogestione «non è più un tema, perché si sono trovate anche altre soluzioni. Il tema è per chi voleva far casino ed è sempre contro le istituzioni. Ma con l’antagonismo le soluzioni non si trovano. Con chi è venuto invece a discutere con noi qualche soluzione l’abbiamo trovata e proveremo con questo esperimento».
Il sindaco allude a «La Tour Vagabonde», una torre itinerante per la cultura indipendente in cui, dal 28 dicembre fino agli ultimi giorni di marzo, ci saranno eventi e concerti. Foletti ritiene che «dovrà servire per acquisire una fiducia reciproca. Poi si potranno fare ulteriori passi».
Si tratta di «social washing»?
L'appoggio del Municipio è stato però definito da qualcuno una forma di «social washing», un lavaggio di coscienza pubblico. Foletti reagisce così: «Possiamo creare progetti con chi viene a discutere con noi. Chi vuol essere antagonista a tutti i costi, tale resterà e si arrangi».
È improbabile che si ripeta un episodio come la rioccupazione dell'ex Macello a fine 2021. «Al momento non abbiamo segnali in questo senso. Dovesse accadere ci comporteremmo come un anno fa. Né più, né meno», commenta il sindaco.
Si potrà costruire un dialogo?
La RSI interroga anche la capodicastero Immobili di Lugano, Cristina Zanini Barzaghi, domandando se l'assenza del tema dell'autogestione in Municipio potrebbe spingere ad azioni più plateali.
«Non so rispondere», replica. «Ma personalmente penso che si potrebbe costruire un dialogo immaginando il futuro del nuovo ex Macello con delle nuove regole. Penso anche che si debba intavolare una discussione con la realtà universitaria e le associazioni studentesche», osserva.
Aggiunge poi che «si potrebbe immaginare una nuova associazione che prenda a carico degli spazi nel futuro ex Macello».
Progetto Matrix bloccato
La Corte dei reclami penali non si è ancora espressa sul decreto d'abbandono del procuratore generale Andrea Pagani, che non aveva trovato nelle autorità della responsabilità penale.
Questo ferma la riqualifica che il Municipio vorrebbe, il progetto Matrix: «L’impasse del dialogo con l’autogestione , probabilmente, è anche il fatto che la questione non sia ancora chiusa dal punto di vista giudiziario. Speriamo si concluda presto», afferma la municipale Zanini Barzaghi.