Ticino Evoluzione positiva di contagi e decessi, Garzoni: «Ma restano due grosse incognite»

SwissTXT / pab

1.2.2021 - 18:51

Il dottor Christian Garzoni
Il dottor Christian Garzoni
Ti-Press

L'evoluzione dei contagi e dei decessi in Ticino permette di tirare un sospiro di sollievo dopo oltre tre mesi molto difficili.

La seconda ondata in breve tempo ha visto contagiate circa 23'000 persone. Di queste poco meno di 2'300 hanno dovuto essere ricoverate in ospedale e 580 sono morte.

Nelle due ultime settimane la curva è però decisamente cambiata: il Ticino, che era il Cantone con la maggiore incidenza, ora è tra quelli dove il coronavirus è meno presente e lunedì non è stato segnalato nessun altro decesso legato al Covid-19. Non capitava dalla fine di ottobre.

A questo punto solo grazie alle misure

Un dato rallegrante per Christian Garzoni, il direttore sanitario della Clinica Luganese Moncucco (uno dei due ospedali Covid del Ticino), che invita però a non abbassare la guardia.

«La ragione della situazione odierna è evidente: le misure di chiusura messe in atto prima e dopo Natale adesso sono efficaci sui numeri dei contagi e questo è diventato visibile rapidamente anche negli ospedalizzati e un po' più lentamente anche nelle cure intense. Sappiamo però che questa situazione è artificiale. Abbiamo purtroppo dovuto chiudere le persone in casa e chiudere tutta una parte di economia per permettere di bloccare la diffusione del virus nella popolazione», ha detto Garzoni ai microfoni della RSI.

Per gli specialisti vi sono ancora due grandi incognite che non permettono ancora di sapere cosa potrà capitare nelle prossime settimane e mesi.

«Una è quella legata alla variante inglese, la cui velocità di diffusione potrebbe cambiare gli scenari di riapertura. La seconda è la velocità con la quale riusciamo a vaccinare la popolazione» poiché - sottolinea il medico specialista in malattie infettive - il vaccino, è inutile negarlo, è l'unica luce per uscire da questo tunnel».

Tornare alla home page

SwissTXT / pab