In particolare nel Moesano Rincari dell'elettricità anche fino al 50%

SwissTXT / red

5.8.2022

Immagine d'illustrazione
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KEYSTONE/JEAN-CHRISTOPHE BOTT

Il costo della corrente rischia di esplodere in particolare nel Moesano. I Municipi prevedono ingenti aiuti pubblici per evitare che la fattura sia insopportabile per cittadini e piccole attività.

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La fattura dell'energia elettrica il prossimo anno aumenterà un po' dappertutto e ci sono località della Svizzera italiana dove il rincaro potrebbe arrivare anche al 50%. Non è una ipotesi, ma una quasi certezza data l'evoluzione dei prezzi della corrente sul mercato nazionale e internazionale, dove oggi si paga oltre 400 franchi ciò che fino a un anno fa ne costava 60.

Tanto che, nel Moesano, come riporta il sito della RSI, i Municipi sono all'opera per tentare di quanto meno ridurre l'aumento. Come? Facendo intervenire le casse pubbliche che dovrebbero farsi carico di parte della differenza. Si parla di un contributo che, tra tutti i Comuni, si avvicina ai 4 milioni di franchi solo per il prossimo anno.

Ma non si è decisamente in ritardo dato che le aziende di distribuzione devono comunicare le tariffe 2023 alla Commissione federale dell'energia entro la fine di questo mese? Per il municipale di Roveredo Ivano Boldini, responsabile del Dicastero energia, il ritardo è evidente: «Abbiamo dormito, tutto il sistema ha dormito sugli allori. È il solito errore del genere umano che spesso affronta un problema quando è già insormontabile», ha risposto ai microfoni della RSI.

Aumento della bolletta elettrica «limitato» al 25%

Di fronte all'eventualità che i cittadini e le piccole attività vedano il prezzo del chilowattora passare di botto da 20-22 centesimi a 31-33 centesimi, i Municipi stanno pensando alla possibilità di garantire agli utenti finali uno sconto di circa 6 centesimi sul costo dell'elettricità (una delle voci che compongono la fattura).

L'aumento della bolletta elettrica sarebbe pertanto «limitato» al 25%. Ciò che corrisponde comunque a 250 franchi in più all'anno per una famiglia considerata standard (consumo di 4'500 chilowattora all'anno, senza riscaldamento e boiler elettrico).

Un contributo di 822'832 franchi solo a Roveredo

Il primo comune a dover discutere la questione sarà Roveredo, dove il Legislativo si riunirà l'8 agosto. Il Municipio, d'intesa con gli altri della regione, propone di stanziare un credito di 822'832 franchi (circa 300 franchi per ogni residente) dato che né la Confederazione né il Cantone intendono intervenire per calmierare l'evoluzione del prezzo dell'energia.

Altrimenti si rischia un aumento tanto repentino ed elevato da mettere in seria difficoltà numerose famiglie e attività.

L'obiettivo (non ancora del tutto fissato, data la volatilità dei mercati) è di riuscire a garantire il chilowattora ai consumatori finale a un prezzo attorno ai 12 centesimi, ai quali aggiungere tasse e costi di rete per un totale di circa 25-27. All'incirca il 25% in più della tariffa attuale, ma all'incirca il 25% in meno del costo reale.

Rischio referendum e ricorsi

Il piano dovrà concretizzarsi entro pochissime settimane. E c'è il rischio che i privati che hanno investito in prima persona nelle energie alternative o per ridurre i consumi lancino un referendum nel caso di approvazione del credito o presentino qualche ricorso. Non tutti potrebbe infatti essere entusiasti di pagare di tasca propria per dei mancati investimenti di altri.

«Confidiamo che la popolazione comprenda che questa misura serve a sostenere tutti, anche, e soprattutto, le attività commerciali che rischiano altrimenti di non poter continuare ad operare. È bene anche sottolineare che i comuni di Roveredo, San Vittore, Grono, Santa Maria e Castaneda fanno parte del comprensorio della Sopracenerina e devono votare tutti a favore. In caso contrario il contenimento dei costi per gli utenti finali salterà», afferma ancora Boldini.

Aumenti limitati a pochi centesimi per AMB e SES

Il periodo è delicato per tutte le aziende di distribuzione. Entro la fine di agosto devono annunciare le tariffe 2023 alla Commissione federale dell'energia.

Da quanto si sa alcune nella Svizzera italiana (tra cui, stando a fonti attendibili raggiunte dalla RSI, ci sono anche le AMB di Bellinzona e la SES in Ticino) dovrebbero annunciare aumenti di pochi centesimi (si parla di 2-3).

Ciò grazie ai contratti, ancora in vigore, sottoscritti quando i prezzi erano buoni. Giungeranno a scadenza anche quelli, ma si spera che, passato l'inverno, la situazione sui mercati si calmi.