DrammaSi uccide con la figlia disabile, se ne va una voce nota del passato della radio
ATS
21.7.2020
La musica classica in sottofondo, un ultimo abbraccio prima del salto nel buio, ormai persuaso che senza di lui e sua moglie, entrambi gravemente malati, sua figlia non avrebbe avuto un futuro.
È maturato in questo quadro il drammatico gesto di un noto giornalista in pensione di 74 anni, voce notturna della Radiotelevisione svizzera, che la scorsa notte ha deciso di uccidersi con il gas di scarico dell'auto insieme alla figlia di 31 anni, cieca dalla nascita, nella loro casa di campagna a Saltrio, in provincia di Varese.
Vicino ai loro corpi gli inquirenti hanno trovato il messaggio di addio dell'uomo, inciso su una cassetta e destinato alla moglie, ignara dell'angoscia che attanagliava il marito.
La figlia totalmente dipendente dai genitori
L'uomo, che per anni ha condotto programmi di successo per RSI, aveva scoperto di essere affetto da una grave forma tumorale che non gli avrebbe lasciato scampo. La sua consorte, di poco più giovane, da anni lotta contro una malattia degenerativa che la costringe a letto.
La loro unica figlia era affetta dalla nascita da una gravissima patologia che l'aveva anche resa cieca e totalmente dipendente dai genitori.
Probabilmente distrutto dalla grave situazione familiare, convinto che per la loro «bambina» non ci sarebbe stato futuro senza di loro, l'uomo ha pianificato il tragico gesto.
Il tutto è avvenuto nella casa al confine con il Ticino
Con la scusa di accompagnare la figlia ad assistere a un concerto di musica classica, che tanto le piaceva, ieri mattina ha baciato sua moglie in fronte e si è messo in auto diretto alla casa dove era cresciuto, al confine con la Svizzera.
Una volta lì ha posteggiato la macchina in garage, ha inserito nel lettore cd una compilation fatta di quelle sinfonie che la figlia amava ascoltare, e ha deciso per entrambi che la loro vita si sarebbe conclusa lì.
Storditi dai sonniferi, padre e figlia si sono addormentati in garage, l'uno accanto all'altro, mentre il monossido di carbonio del tubo di scarico della macchina li uccideva.
A effettuare la macabra scoperta è stata la nipote che, chiamata dalla zia preoccupata di non aver sentito rientrare a casa marito e figlia ieri notte, stamattina si è precipitata a Saltrio per cercarli.
Sul posto sono poi intervenuti i carabinieri del Nucleo Investigativo di Varese e il medico legale che non ha potuto far altro che certificare i decessi. La Procura di Varese ha disposto l'autopsia.