Sul tema la RSI ha interpellato il direttore del DECS Manuele Bertoli, che esclude per il momento un utilizzo generalizzato in assenza di casi sospetti.
«Io credo che sia meglio muoversi quando c'è un indizio che qualcosa non sta andando per il verso giusto, perché così si riesce a convincere le persone in modo massiccio ad aderire alla campagna di test. Procedere a tappeto, in maniera generalizzata, si rischia di avere tanti bassi, che danno fotografie parziali, alla fine poco utilizzabili», ha dichiarato il consigliere di Stato.
Il ministro ha anche spiegato infattiche «ci sono test e test. Ci sono quelli rapidi che hanno un tasso di affidabilità basso, attorno al 50%, il che equivale più o meno a tirare una moneta. Poi ci sono quelli più 'impegnativi', i cosiddetti PCR».