L'esperienza di Faido Un Governo «collaborativo» con la partecipazione attiva dei cittadini

SwissTXT / red

9.4.2022

Il Buon Governo dei Comuni con l’esperienza di Faido. 
Il Buon Governo dei Comuni con l’esperienza di Faido. 
© Ti-Press / Ti-Press

Un modo di governare diverso: in gergo tecnico si chiama «governo collaborativo» e prevede una partecipazione attiva dei cittadini nei processi decisionali. Il Dipartimento delle Istituzioni ticinese ha deciso di promuovere questa forma di partecipazione in tutti i comuni. A partire da Faido, dove sabato si sono conclusi i lavori.

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Come riporta la RSI sul suo sito, nel comune leventinese vi è stato uno scambio di idee fra cittadini municipali e collaboratori dell'amministrazione comunale che, divisi in gruppi dal mese di gennaio, hanno ragionato su come ridefinire il ruolo del Comune.

Votazione dopo votazione, i gruppi da sette sono diventati sempre meno e le visioni che passano il turno vengono man mano perfezionate. A coordinare la mattinata nella palestra delle scuole di Faido, il responsabile degli enti locali, Marzio Della Santa.

Possibile che questa visione rispecchi gli interessi di tutti i partecipanti, quindi di tutta la popolazione? «Per un Comune come per un'azienda, muoversi a 360 gradi, andando incontro a tutte le possibilità, a tutti i bisogni immaginabili e possibili, significa anche disperdere le energie», ha risposto ai microfoni della RSI Della Santa.

A suo avviso, «per poter sviluppare una realtà comunale occorre, per contro, concentrare le risorse disponibili, che non sono infinite, verso un obiettivo che è più ampiamente condiviso. In fondo questo metodo è lì che ci porta».

Si evita di doversi confrontare con ricorsi e controricorsi

La visione vincente porterà alla stesura di un rapporto che il Consiglio comunale consegnerà al Municipio, cui spetterà poi il compito di elaborare dei messaggi per attuare gli obiettivi proposti. Il fatto di condividere obiettivi e strategie alla base, senza che vengano imposte dall'alto, potrebbe anche evitare di doversi confrontare con ricorsi e controricorsi, che allungano i tempi di sviluppo del Comune.

Un'esperienza, quella di Faido, che al di là delle sensazioni avrà un seguito anche sul piano legislativo. A fine legislatura, fra due anni, verrà infatti stilato un bilancio e le conclusioni che emergeranno verranno poi inserite nella revisione della legge organica comunale. E dopo Faido sarà il turno di Tresa.