«Città-Ticino» Verso la Lugano del futuro

SwissTXT / pab

2.10.2021

Immagine d'illustrazione
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archivio Ti-Press

Un tassello importante della «città-Ticino»: la Lugano del 2030 è un luogo dove innovazione, tecnologia e cultura saranno assi di sviluppo altrettanto centrali di quanto lo siano state in passato le banche.

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All'Università della Svizzera italiana, sabato, una giornata di studio ha incrociato i punti di vista del mondo finanziario, accademico e politico per riflettere sul futuro della città.

«Il 2030 è vicinissimo e le opere che adesso non sono ancora in progettazione non ci saranno prima del 2030: purtroppo questa è la lentezza delle infrastrutture e delle nostre procedure. Ci consola il fatto che nell'immateriale, nella ricerca, nell'innovazione, si può andare più in fretta. Il Ticino ha le sue carte da giocare, a condizione di giocarle insieme», ha dichiarato a margine dell'evento il municipale di Lugano, Filippo Lombardi, ai microfoni della RSI.

Fare rete, infatti, è una condizione essenziale. «Non dobbiamo dimenticare che l'obiettivo è avere un posto attrattivo per i cittadini, gli imprenditori e chi vuol venire», ha affermato invece il professore dell'USI Luca Gambardella, prorettore all'innovazione e alle relazioni aziendali.

Nella sua visione, c'è il digitale ma usato come mezzo e non come fine. Al centro ci sono l'uomo e la qualità di vita. Compresi gli studenti, con una città che diventa viva e attrattiva anche per loro. «Qui non c'è ancora il movimento di studenti delle altre città universitarie, ma l'obiettivo è quello», osserva Gambardella.

Lombardi: «Lugano deve imparare a essere soprattutto città»

Secondo Lombardi, «Lugano deve imparare a essere soprattutto città, poi anche città universitaria. Ma Lugano deve ancora digerire le sue aggregazioni e poi deve riuscire a farsi amare dal resto del cantone perché è bello essere locomotiva, ma se gli altri non lo capiscono non si va da nessuna parte».

L'idea di Lugano città universitaria trova concorde anche il consigliere di Stato Christian Vitta: «Questo rientra in una traiettoria di sviluppo. Abbiamo anche sentito la necessità per Lugano di indirizzarsi verso il futuro. La piazza finanziaria si è trasformata, e poi ci sono degli ambiti innovativi legati soprattutto alle nuove tecnologie».