Guerra in Ucraina A Zurigo 1700 rifugiati, 250 giovani nelle scuole

pl, ats

5.4.2022 - 14:36

Da sinistra a destra: il municipale Filippo Luetenegger (PLR, scuole), la sindaca Corine Mauch (PS), e il municipale Raphael Golta (PS, opere sociali).
Da sinistra a destra: il municipale Filippo Luetenegger (PLR, scuole), la sindaca Corine Mauch (PS), e il municipale Raphael Golta (PS, opere sociali).
Keystone

Sono ormai 1700 – secondo una stima della città – i rifugiati dall'Ucraina arrivati a Zurigo, e il loro numero cresce ogni giorno. La presa a carico al momento funziona, compresa quella dei circa 250 giovani che frequentano una scuola.

5.4.2022 - 14:36

Su circa 1'700 rifugiati di guerra, 600 sono ospitati in alloggi comunali, 500 in alloggi privati e 600 in alberghi, ha dichiarato oggi davanti alla stampa il municipale Raphael Golta (PS), responsabile del dicastero opere sociali. «Ce ne sono probabilmente altri di cui non siamo a conoscenza», ha aggiunto.

La ricerca di alloggi, il coordinamento e la cura delle persone è una sfida, ma finora gestibile. «Sentiamo una grande solidarietà in città», ha aggiunto la sindaca Corine Mauch (PS).

Priorità agli allievi che rimarranno più a lungo

Il continuo afflusso di rifugiati dall'Ucraina rappresenta una sfida in particolare nel settore scolastico. Circa 250 bambini e adolescenti ucraini in età scolare frequentano già una scuola nella città sulla Limmat. «Finora siamo stati in grado di affrontare bene gli arrivi», ha detto il responsabile del dicastero scuole Filippo Leutenegger (PLR).

Circa due terzi dei giovani rifugiati frequentano classi normali, gli altri classi di accoglienza. Un problema è che alcuni bambini si trasferiscono dopo pochissimo tempo per seguire le famiglie. «Vogliamo perciò prestare maggiore attenzione ai bambini che probabilmente rimarranno qui per almeno uno o due mesi», ha aggiunto Leutenegger.

L'esecutivo cittadino ha istituito una speciale cellula di crisi per affrontare le questioni legate alla guerra in Ucraina. «Non si tratta solo dei rifugiati, ma ad esempio anche di questioni legate all'approvvigionamento energetico», ha precisato la sindaca Mauch.

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