Valentin Vogt, presidente dell'Unione svizzera degli imprenditori, è convinto che siano possibili ulteriori trattative con l'Unione europea (Ue) per un accordo quadro. Questo anche se Bruxelles ha escluso di rinegoziare prima del 2020.
"È politica", ha detto in un'intervista pubblicata oggi dalla "NZZ am Sonntag". Se la Svizzera dovesse proporre una soluzione buona e sensata, sostenuta sia da datori di lavoro che da lavoratori, non sarebbe ancora detta l'ultima parola, "ne sono convinto", ha affermato.
Sindacati e imprenditori hanno un interesse comune: "vogliamo continuare la via bilaterale sul lungo termine e non vogliamo allentare la protezione dei salari". L'arte è trovare un compromesso che possa portare a questo risultato.
Vogt è sicuro che se i negoziati dovessero fallire sarebbe la Svizzera a perderci, poiché l'Ue potrebbe "pungere" in settori come la Borsa, la cooperazione nella formazione o i dazi doganali. Bisogna quindi trovare una soluzione, poiché "la Svizzera è importante per l'Ue, ma l'Ue quale partner commerciale è ancora più importante per la Svizzera".
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