Partiti PLR in Assemblea: si parla di ambiente e clima

L'assemblea dei delegati del PLR, in programma oggi a Zurigo-Altstetten, sarà probabilmente animata da accese discussioni: in agenda vi è infatti l'adozione di un documento programmatico sulla politica climatica e ambientale.

Il nuovo corso ambientalista del partito sarà incentrato su cardini quali la responsabilità personale, l'innovazione e gli incentivi fiscali. La nuova politica climatica e ambientale tiene conto delle idee raccolte negli scorsi mesi grazie a un sondaggio che ha coinvolto la base.

Concretamente, il documento programmatico è suddiviso in quattro aree tematiche: natura, abitazione, lavoro/istruzione e trasporti. Per ciascun ambito si propongono miglioramenti da realizzare ricorrendo appunto alla responsabilità personale, a limitazioni e qualora fosse necessario, persino a restrizioni.

La presidente del PLR Petra Gössi, nell'invito ai delegati, scrive che è fuori discussione che «il cambiamento climatico e la diminuzione della biodiversità costituiscono una grande sfida». Dobbiamo salvaguardare i mezzi di sussistenza delle generazioni presenti e future in un ambiente intatto, aggiunge.

Questo obiettivo è raggiungibile grazie all'innovazione, al progresso e a buone condizioni quadro, e non attraverso rigide politiche di divieto. Dopo tutto, una politica ambientale intelligente costituisce un'opportunità per la società e l'economia, sottolinea la presidente di partito.

Il documento che verrà sottoposto oggi ai delegati fa seguito all'annuncio da parte di Petra Gössi, lo scorso febbraio in un'intervista, di un cambiamento di rotta sulla legge sul CO2. «Vogliamo una politica climatica efficace», aveva affermato in quell'occasione la consigliera nazionale svittese, rivelando che il partito si apprestava a tastare il polso alla base sulla politica ambientale. Dall'indagine è emerso che i membri del PLR auspicano un maggior coinvolgimento del partito nelle questioni ambientali.

L'annuncio della presidente aveva suscitato non poche critiche: secondo molti la svolta ambientale sarebbe solo una mossa tattica in vista delle elezioni federali di quest'autunno.