Ricerca Avenir Suisse invita a più cooperazione militare transnazionale

mp, ats

25.3.2022 - 11:18

Secondo il "think thank" liberale Avenir Suisse, la cooperazione militare transnazionale deve essere rafforzata
Secondo il "think thank" liberale Avenir Suisse, la cooperazione militare transnazionale deve essere rafforzata
Keystone

La collaborazione militare transazionale deve essere rafforzata e bisogna migliorare le capacità di contrastare gli attacchi informatici. È quanto emerge da uno studio di Avenir Suisse.

Keystone-SDA, mp, ats

Secondo il «think tank» liberale, l'effetto protettivo del contesto geografico e politico della Svizzera si sta indebolendo.

L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e lo scoppio di un conflitto armato tra due nazioni rappresentano una cesura nell'ordine europeo del Dopoguerra, scrive Avenir Suisse. Già da tempo, tuttavia, si assiste a una forma «ibrida» di conflitti, affrancata dallo schema bellico vero e proprio.

I rischi cui è esposta la Confederazione oggi non possono essere controllati con il solo impiego di mezzi militari: stiamo parlando di cyberattacchi (di origine criminale), pandemie, situazioni critiche nell'approvvigionamento di energia elettrica, un crollo della rete di telefonia mobile o attacchi terroristici (con droni), rileva Avenir Suisse nella sua pubblicazione presentata oggi.

Scenari non convenzionali

Gli scenari non convenzionali come gli attacchi informatici a infrastrutture militari o comunque critiche assumono crescente importanza rispetto alle minacce armate di carattere tradizionale.

A dispetto delle nuove minacce che si stanno profilando, nel quadro del rinnovo completo del materiale in dotazione per il decennio a venire, la gran parte degli investimenti dell'esercito svizzero è destinata all'acquisto di mezzi convenzionali. Per incrementare la difesa informatica è invece prevista una parte relativamente modesta del budget, sottolinea ancora Avenir suisse.

«Inevitabili compromessi»

In qualità di piccolo Stato, la Svizzera deve affrontare la sfida di prepararsi in modo adeguato a difendersi da ogni probabile tipo di attacco. Invece di richiedere unicamente un aumento del budget, occorre anche adottare un atteggiamento più pragmatico verso gli «inevitabili compromessi».

Lo studio formula quindi cinque raccomandazioni: in primis, Berna dovrebbe dovrebbe considerare con maggior coerenza le probabili minacce future. Secondo Avenir Suisse, non vanno trascurati mezzi leggeri e mobili per contrastare minacce non convenzionali.

A suo avviso, gli aerei da combattimento del tipo F-35A sono concepiti specificatamente per essere impiegati all'interno di un'alleanza (quale la Nato). Per sfruttare appieno il loro potenziale occorre rafforzare la cooperazione militare transnazionale, ad esempio partecipando ad esercitazioni della Nato. In tal caso, gli aspetti legati alla politica di neutralità elvetica vanno chiariti.

Cybersicurezza rafforzata

La cybersicurezza in Svizzera dev'essere rafforzata, sia nell'esercito che nelle infrastrutture critiche. Nella difesa da attacchi informatici non bellici, le forze armate dovrebbero mantenere un ruolo sussidiario.

Per la gestione delle infrastrutture critiche la Confederazione «dovrebbe prescrivere ridondanze di sistema, soluzioni di salvaguardia e obblighi di notifica (in caso di cyberattacchi)», precisa ancora Avenir Suisse.

Inoltre, le eventuali carenze a livello di competenze, ad esempio nelle unità meccanizzate, potrebbero essere compensate con un'accresciuta cooperazione militare transazionale.

Esercito più trasparente

In vista dei dibattiti in Parlamento sulle sue capacità, l'esercito dovrebbe dar prova di maggior trasparenza nella valutazione della situazione e presentare le ipotesi di minaccia nel modo più dettagliato possibile.

Infine, in termini di politica di sicurezza, le strategie adottate da altri Paesi europei potrebbero fornire spunti interessanti per la Svizzera. Il Regno Unito prevede ad esempio di spostare le priorità dai mezzi robusti come i carri armati pesanti verso tecnologie come la difesa informatica e i droni dotati di intelligenza artificiale.

La Finlandia e la Svezia mostrano che per contrastare le minacce di tipo convenzionale i Paesi piccoli e neutrali, rispettivamente non allineati, devono impostare le proprie strategie di difesa su una maggior cooperazione transazionale.