Governo Guardia svizzera vaticana, 5 milioni per ristrutturazione caserma

cp, ats

11.12.2020 - 15:21

Per marcare il centenario della ripresa delle relazioni diplomatiche, il Consiglio federale ha deciso oggi di sostenere con 5 milioni di franchi (su 55 milioni stimati) la ristrutturazione della caserma delle Guardie svizzere ubicata in Vaticano.

La Guardia svizzera.
La Guardia svizzera.
Keystone

I lavori contribuiranno, secondo una nota governativa odierna, a migliorare gli alloggi e le condizioni di vita delle guardie svizzere a Roma che proteggono il Pontefice dal 1506.

Dalla sua costruzione all'inizio del XIX secolo, la caserma non è mai stata completamente ristrutturata e non risponde più agli standard attuali, né in termini di alloggi e condizioni di vita, né in termini di sostenibilità ed ecologia.

I lavori di ristrutturazione, che saranno affidati a studi di architetti e ingegneri svizzeri, terranno anche conto delle esigenze legate al prossimo aumento del personale, che passerà da 110 a 135 unità.

Il contributo della Confederazione sarà destinato alla Fondazione per la ristrutturazione della caserma della Guardia Svizzera Pontificia. Questa fondazione di diritto svizzero, incaricata di raccogliere i fondi necessari per il progetto, è soggetta alle autorità di vigilanza della Confederazione e del Cantone di Soletta.

L'anno corrente segna il centenario della ripresa delle relazioni ufficiali tra la Confederazione e la Santa Sede, dopo un'interruzione dal 1873 al 1920 nel contesto del «Kulturkampf» ("lotta tra le culture").

Stando al Dizionario storico della Svizzera, questo termine, apparso nel 1858, fu utilizzato davanti al Landtag di Prussia dal patologo e parlamentare nazional-liberale Rudolf Virchow (1821-1902) per designare il conflitto di principi, sul piano politico e religioso, sorto dopo la fondazione dell'Impero tedesco (1871) tra lo Stato prussiano di Bismarck e la Chiesa cattolica.

Nell'ambito del processo di secolarizzazione dello Stato e della società civile che accompagnò la modernizzazione, nella seconda metà del XIX secolo la maggior parte degli Stati europei conobbe un periodo di crisi denominato Kulturkampf. Per gli Stati nazionali di allora si trattava di emanciparsi dalla Chiesa, che rappresentava un potere da secoli intrecciato con quello statale, e quindi di giungere a una ridefinizione del rapporto tra Chiesa e Stato, ciò che portò a una riduzione dell'influenza ecclesiastica sulla società.

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