L'aiuto urgente deciso dal Parlamento per il settore dei media, messo in ginocchio dalla pandemia, si concretizza. Nella sua seduta odierna il Consiglio federale ha approvato due mozioni che disciplinano lo stanziamento immediato di 57,5 milioni di franchi.
Il crollo degli introiti pubblicitari seguito alla crisi ha inferto un duro colpo al settore, già in piena mutazione. Vista la particolare importanza dei media per la democrazia, nel corso della recente sessione speciale le Camere avevano deciso a larga maggioranza di sostenere radio, televisioni, giornali e agenzie di stampa, ricorda il governo in una nota.
La prima mozione prevede un sostegno diretto per le emittenti radiotelevisive private: 30 milioni di franchi provenienti dal canone. Ogni radio locale commerciale con una concessione riceve un contributo unico straordinario di 487'128 franchi. Le radio complementari senza scopo di lucro ottengono 145'132 franchi ciascuna.
Le televisioni nelle zone di copertura e quelle con prestazioni informative regionali, un ampio bacino di pubblico e spese annue d'esercizio superiori a un milione di franchi ricevono 901'327 franchi ciascuna. In questo modo – rileva il Governo – si intende garantire il servizio pubblico regionale in tutta la Svizzera.
La Confederazione assume inoltre per sei mesi i costi fatturati ai media elettronici dall'agenzia Keystone-ATS. A tale scopo sono a disposizione al massimo 10 milioni di franchi provenienti anch'essi dai proventi del canone radiotelevisivo.
Stampa
La seconda ordinanza è relativa alla carta stampata. Dal 1° giugno i giornali e periodici in abbonamento della stampa regionale e locale, già sostenuti attualmente, saranno recapitati gratuitamente per sei mesi dalla Posta. Per queste misure è previsto un importo di 12,5 milioni di franchi proveniente dalle riserve della Confederazione.
Berna parteciperà inoltre temporaneamente ai costi della distribuzione regolare di quotidiani e settimanali con una tiratura superiore alle 40'000 copie. Secondo la regolamentazione in vigore questi giornali non hanno diritto al sostegno: ora beneficeranno temporaneamente di una riduzione di 27 centesimi per esemplare sull'attuale prezzo di distribuzione regolare. Per questa misura possono essere impiegati al massimo 5 milioni di franchi, rileva l'Esecutivo.
In entrambi i casi il sostegno è vincolato alla condizione secondo cui gli editori si impegnano per iscritto a non versare dividendi per l'esercizio 2020. In caso contrario, i contributi ricevuti indebitamente dovranno essere restituiti alla Confederazione. Un sostegno alla promozione indiretta della stampa e all'agenzia Keystone-ATS oltre il termine di sei mesi sarà preso in considerazione a tempo debito, conclude il Governo.
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