SvizzeraIl Consiglio federale propone nuove misure da sabato per frenare il COVID-19
mc, ats
8.12.2020 - 19:15
Il Consiglio federale annuncerà l'11 dicembre nuove misure per frenare la diffusione del coronavirus.
Fra queste la chiusura di ristoranti, negozi e attività sportive alle 19.00 e un limite di 5 persone appartenenti ad al massimo due nuclei famigliari per gli eventi privati. Se neppure queste bastassero, il governo potrebbe decretare la chiusura totale di negozi e ristoranti il 18 dicembre.
Negli ultimi giorni diversi cantoni hanno adottato o annunciato misure supplementari. Il Consiglio federale intende però renderle uniformi a livello nazionale e rafforzarle, visto il peggioramento della situazione epidemiologica. Nella riunione dell'11 dicembre deciderà quindi quali provvedimenti applicare da sabato 12 dicembre e fino al 20 gennaio.
In primis la chiusura alle 19.00 e la domenica di ristoranti, negozi e mercati, attività ricreative e sportive. Il consigliere federale ha ricordato che in Romandia la chiusura di negozi, ristoranti e bar ha portato rapidamente a un calo dei casi di infezioni perché ha ridotto le occasioni di incontro.
Per gli eventi privati il numero massimo di persone provenienti da due nuclei familiari dovrebbe essere fissato a 5 a livello nazionale, ad eccezione delle celebrazioni dal 24 al 26 dicembre e il 31 dicembre, dove sarebbero consentiti 10 presenti.
«Non avremmo mai pensato di dover emanare tali disposizioni in una crisi sanitaria», ha confessato Berset, ma «siamo in un periodo difficile: i numeri dei contagi sono alti, le condizioni meteo e le feste non aiutano, però dobbiamo darci una chance di ridurre le infezioni».
Gli eventi pubblici invece verrebbero vietati (sono escluse le celebrazioni religiose e le assemblee legislative) e anche le attività culturali (comprese quelle scolastiche) sarebbero sospese.
Sostegno finanziario per chi subisce questa situazione
Il Consiglio federale inoltre propone di introdurre un «meccanismo di escalation» se la situazione non dovesse migliorare. Questo permetterebbe di decretare chiusure supplementari.
Infine è necessario sostenere finanziariamente chi subisce questa situazione, ha aggiunto Berset. I dipartimenti sono stati incaricati di esaminare le misure per un eventuale indennizzo dei settori più colpiti e di presentare proposte adeguate entro il 18 dicembre.
La situazione epidemiologica rende necessario un giro di vite, ha spiegato la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga. «Il Consiglio federale deve prendere in mano la questione con più forza. Il numero di infezioni sta di nuovo aumentando, per questo è necessario adottare misure immediate», ha aggiunto.
«Sappiamo tutti che ci aspetta tempi difficili, soprattutto nel contesto delle festività», ma è necessario agire, per la salute della popolazione e per evitare ulteriori danni economici, ha concluso la presidente.
«Non siamo al livello che speravamo qualche settimana fa»
«Non siamo al livello che speravamo qualche settimana fa», ha aggiunto Berset. «In un primo tempo siamo riusciti a dimezzare i casi ogni settimana, ma da qualche giorno stiamo attraversando una fase di stagnazione ad altissimo livello. È una situazione particolarmente pericolosa, perché potrebbe verificarsi un'accelerazione dell'aumento dei casi come abbiamo visto durante la prima ondata».
L'armonizzazione tra i cantoni è necessaria, ma difficile in un sistema federalista, ha aggiunto il friburghese. «Ci auguriamo che tutti i cantoni applichino questo pacchetto di misure di base».
«La situazione attuale non è paragonabile a quella di marzo: il numero di casi è maggiore in questa seconda ondata, ma sappiamo anche meglio come affrontarla», ha detto a chi gli faceva notare che queste misure sembrano meno incisive rispetto a quelle adottate durante la prima ondata.
«Abbiamo concetti di protezione, sappiamo come proteggerci e le persone sono ben informate». Un blocco come nella prima ondata di coronavirus non è necessario oggi, ha detto Berset. «Vogliamo rafforzare le misure di base in tutti i cantoni per stabilizzare la situazione epidemiologica».
Se questa strategia fallisce, si innesca la fase di escalation, in particolare se la situazione epidemiologica in singoli cantoni o regioni fosse fuori controllo. I criteri concreti verrebbero ora comunque elaborati con i cantoni.