2024-2027Oltre 12 miliardi per le strade nazionali, collegamento Bellinzona-Locarno prioritario
ATS / pab
26.1.2022 - 17:34
Il Governo propone di includere il progetto Bellinzona-Locarno nel programma di sviluppo delle strade nazionali dal 2024 al 2027. Il potenziamento Lugano-Mendrisio anticipato al 2030. Il progetto Stabio-Gaggiolo è archiviato. Il Consiglio di Stato ticinese si dice soddisfatto.
ATS / pab
26.01.2022, 17:34
26.01.2022, 18:13
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Per l'esercizio, la manutenzione e gli adeguamenti relativi alle strade nazionali esistenti, il Consiglio federale ha approvato oggi un limite di spesa di 8,4 miliardi di franchi per il periodo 2024-2027. Per la realizzazione di cinque progetti di ampliamento, ormai in fase avanzata, domanda inoltre lo sblocco di 4,3 miliardi.
Questi ultimi ampliamenti dovrebbero essere inseriti, indica una nota odierna dell'esecutivo, nella Fase di potenziamento 2023 del PROSTRA (Programma di sviluppo strategico delle strade nazionali).
Gli interventi sono finalizzati a incrementare la sicurezza stradale, ridurre l'impatto ambientale e migliorare la viabilità, ha spiegato davanti ai media la consigliera federale Simonetta Sommaruga.
Si investe molto nella Svizzera tedesca, ma anche in Ticino
Gli interventi di ampliamento riguardano tratte autostradali nella Svizzera tedesca, in particolare in prossimità di città e agglomerati, ha specificato Sommaruga: N1 Wankdorf-Schönbühl, N1 Schönbühl-Kirchberg, N1 Rosenbergtunnel a San Gallo, N2 Rheintunnel a Basilea e N4 Fäsen-staubtunnel a Sciaffusa.
Il collegamento Bellinzona-Locarno, unitamente alla circonvallazione di Netstal e all'autostrada dell'Oberland zurighese, viene identificato dal PROSTRA come prioritario. L'orizzonte di investimento è il 2040. I progetti presi in esame in tutto erano 16.
I progetti sopra citati hanno raggiunto uno stadio molto avanzato e saranno cantierabili entro i prossimi quattro anni.
Lugano-Mendrisio anticipato al 2030
Nelle misure contemplate dal PROSTRA v'è pure l'inclusione del potenziamento autostradale PoLuMe, da Lugano Sud a Mendrisio. Finora previsto all'orizzonte del 2040, è stato anticipato al 2030 perché «riferito a un grande agglomerato», «contribuisce a rimuovere importanti criticità» e «lo stato di pianificazione lo giustifica».
Fra i progetti che Berna ha deciso invece di archiviare c'è anche quello della circonvallazione Stabio-Gaggiolo, sviluppato più di 20 anni fa. Il Governo osserva che in questo caso non è assicurata la continuazione dell'asse in territorio italiano e che la nuova tratta ferroviaria Mendrisio-Varese «rappresenta una valida alternativa».
Scartati anche due progetti grigionesi, le circonvallazioni di Savognin e Mulegns, mentre quella di Bivio è da approfondire.
Consiglio di Stato ticinese soddisfatto
In una nota stampa, l'Esecutivo ticinese ha fatto sapere che «accoglie con grande soddisfazione la decisione odierna del Consiglio federale d’includere il progetto concernente il collegamento veloce A2-A13 e il Potenziamento della A2 tra Lugano e Mendrisio (PoLuMe) nel pacchetto di misure contemplate dal Programma di sviluppo strategico delle strade nazionali».
Ricorda inoltre come «nel dicembre del 2019 il Governo ticinese aveva trasmesso all’USTRA – filiale di Bellinzona – i piani aggiornati e definitivi del Progetto Generale allestito dal Dipartimento del territorio (DT). L’anticipo della progettazione ha consentito dunque di accelerare le tempistiche del processo di realizzazione, nonché di creare le premesse che hanno portato alla decisione odierna del Consiglio federale».
Per mettere in cantiere nei prossimi quattro anni i progetti avanzati, vengono chiesti 4,002 miliardi lordi (prezzi aggiornati al 2020, IVA e rincaro esclusi). A questa somma si aggiungono 52 milioni per lo scambio di tracciato fra ferrovia e autostrada della Glattal, in coordinamento con la realizzazione della galleria ferroviaria di Brütten, e 300 milioni per la stesura degli altri progetti di ampliamento.
Stando alla ministra dei trasporti, simili ampliamenti si sono resi necessari poiché le tratte interessate hanno ormai raggiunto il limite della capacità. Tali lavori sono anche indispensabili per evitare spostamenti di traffico verso la rete stradale subordinata, specie in caso di colonne, fenomeno che porta a un aumento dell'inquinamento acustico nelle aree residenziali e a una riduzione della sicurezza.
Per la ministra socialista bernese, questi ampliamenti hanno anche l'obiettivo di evitare che il traffico autostradale finisca nei centri. In questo modo, non solo si contribuisce a mantenere attrattive queste zone, ma si crea spazio per il traffico lento e il trasporto pubblico.
Anche se costosa, la manutenzione è primordiale
In merito all'esercizio e alla manutenzione, allo scopo di garantire un'infrastruttura autostradale efficiente, anche dal profilo ambientale e della sicurezza, occorre investire continuamente.
Per Sommaruga, «appartiene al DNA di questo Paese fare in modo che tutti, anche chi abita in zone discoste, possano usufruire di una rete di strade nazionali senza buche, sicura e facilmente raggiungibile».
Ne consegue un fabbisogno finanziario che va dai 2,086 ai 2,131 miliardi all'anno. La parte del leone, con costi compresi fra 1,113 e 1,139 miliardi, spetta alla conservazione del patrimonio infrastrutturale e impiantistico.
Nel suo intervento, la consigliera federale ha ricordato anche le aspettative suscitate dal passaggio, nel gennaio 2020, di circa 400 km di strade cantonali alla Confederazione. La ministra dei trasporti ha rammentato che i progetti inoltrati – come l'auspicato collegamento A2-A13 tra Bellinzona e Locarno – vengono tutti vagliati secondo criteri identici.
Completamento rete
Rispetto al progetto di rete autostradale definito nel 1960 (decreto sulla rete delle strade nazionali o NEB), mancano ormai poco meno di 40 chilometri al completamento. Rispetto alla progettazione originaria, i requisiti relativi a tracciati e configurazione delle autostrade sono fortemente cambiati.
Il decreto sulle strade nazionali prevedeva infatti il ricongiungimento fra la N1 e la N3 al centro della città di Zurigo, con la cosiddetta «ipsilon», ma tale soluzione dovrà essere stralciata dal NEB poiché non appare più al passo coi tempi, stando al Consiglio federale.