PoliticaIVA anche per l'e-commerce estero, tasso ridotto per gli assorbenti
fc, ats
10.5.2022 - 19:59
Anche le piattaforme online estere che vendono a nome di terzi dovranno pagare l'imposta sul valore aggiunto. È quanto prevede una revisione parziale della Legge sull'IVA, che introduce anche un'aliquota ridotta per gli assorbenti, adottata oggi dal Consiglio nazionale con 129 voti contro 53 e una astensione.
fc, ats
10.05.2022, 19:59
10.05.2022, 20:17
SDA
Il disegno di legge presentato dal Consiglio federale, ha spiegato la relatrice commissionale Céline Amaudruz (UDC/GE), riunisce in un solo progetto diverse richieste formulate dal Parlamento, oltre a emendamenti proposti dallo stesso esecutivo. La riforma comprende pertanto aspetti disparati; quello centrale è l'introduzione dell'imposizione delle piattaforme elettroniche.
Attualmente portali online come AliExpress, Wish e JD sfuggono all'IVA poiché, dal punto di vista della legislazione fiscale, non figurano come venditori diretti, bensì come intermediari. Ciò svantaggia le piattaforme di vendita svizzere che invece devono pagare tale tributo.
La revisione di legge si propone di parificare attori elvetici ed esteri. Per farlo il governo ha proposto due misure: da un lato chiede l'obbligo di fornire informazioni per questi portali, e dall'altro prevede l'introduzione di un obbligo di rendiconto inerente all'IVA per le piattaforme di vendita per corrispondenza.
La maggioranza del Nazionale è andata oltre, estendendo la procedura di riporto del pagamento a tutti gli importatori contribuenti. Lo scopo è garantire che le imprese importatrici nazionali non siano svantaggiate rispetto alle piattaforme elettroniche straniere.
L'UDC ha espresso scetticismo su questo punto della riforma: «la politica ha l'impressione di poter avere la meglio sulle grandi piattaforme definite «malvagie», ma alla fine sono i cittadini ad essere chiamati alla cassa», ha detto Thomas Burgherr (UDC/AG). Questa tassazione, che priverebbe l'economia e la società di circa 75 milioni di franchi all'anno, non tiene conto della digitalizzazione e degli sviluppi degli acquisti online, ha aggiunto l'argoviese.
Tasso ridotto per tamponi e assorbenti
Tra gli altri punti adottati spicca l'introduzione di un'aliquota ridotta, pari al 2,5%, sui prodotti per l'igiene mestruale (decisione presa con 107 voti contro 70). Tra gli articoli soggetti al tasso ridotto attualmente ci sono tutti i prodotti alimentari, i medicinali, giornali, riviste e libri.
«Si tratta di beni di prima necessità; includere anche gli assorbenti e i proteggi-slip ha senso: le donne non hanno la scelta se consumare o meno questi prodotti», ha sostenuto Samuel Bendahan (PS/VD). Per Sophie Michaud Gigon (Verdi/VD) si tratta essenzialmente di una questione di principio e non finanziaria. «Come si può imporre con un tasso ridotto la lettiera per gatti ma non i prodotti per l'igiene mestruale?», si è chiesta la vodese.
L'UDC e il PLR erano invece contrari all'abbassamento dell'aliquota. «Dobbiamo rimanere restrittivi nell'elenco dei prodotti sottoposti al tasso ridotto», ha detto Burgherr. «Dove va messo il limite? Si troveranno sempre altri prodotti da sgravare», ha sostenuto l'argoviese.
«Ridurre l'aliquota per i prodotti destinati all'igiene mestruale non avrà necessariamente un impatto positivo sui consumatori», ha aggiunto Beat Walti (PLR/ZH). I negozi potrebbero aumentare i loro margini senza trasferire il tasso più basso sui prezzi, ha sottolineato, invano, lo zurighese. Da notare che una proposta per l'estensione della riduzione d'imposta ai pannolini per bambini e agli inserti per persone incontinenti è invece stata respinta con 97 voti contro 83.
Altre modifiche
Tra le novità figura pure l'introduzione della contabilità annuale. Lo sgravio amministrativo è particolarmente importante per le aziende che usano il metodo di rendiconto effettivo, ha spiegato l'altra relatrice commissionale Daniela Schneeberger (PLR/BL).
Un'ulteriore semplificazione è prevista per le agenzie di viaggio. La proposta del Consiglio federale prevede di esentare dall'IVA le agenzie di viaggio straniere che offrono tour in Svizzera. Per l'esecutivo hanno un effetto positivo sulla Confederazione come destinazione turistica.
Per la maggioranza, come sottolineato anche da Fabio Regazzi (Centro/TI), le agenzie elvetiche sarebbero però svantaggiate. Per questo motivo, il plenum ha deciso – all'unanimità – di restare al diritto attuale. La Camera del popolo ha poi deciso di esentare dall'imposizione anche i servizi forniti da ambulatori e cliniche diurne, così come previsto per le prestazioni di cure coordinate negli ospedali.
Sarà invece soggetto all'imposta il commercio di emissioni. Si tratta qui di trasporre nella legislazione una decisione del Tribunale federale del 2019, ha spiegato Schneeberger. Con l'introduzione di un obbligo fiscale generale si potranno prevenire gli abusi, ha precisato la basilese.
Il dossier passa ora all'esame del Consiglio degli Stati.