NazionaleNo alla «Iniziativa 99%» e al controprogetto
ATS
24.9.2020 - 19:14
Dopo un lungo dibattito durato tutto il pomeriggio, il Consiglio nazionale – con 123 voti contro 62 – raccomanda di respingere l'iniziativa popolare della Gioventù Socialista «Sgravare i salari, tassare equamente il capitale (Iniziativa 99%)».
Inoltre, con 123 voti contro 65, non ha voluto opporle alcun controprogetto. Tra la trentina di oratori succedutesi, solo quelli di sinistra hanno sostenuto il testo e la controproposta, mentre la maggioranza borghese si è detta contraria perché potrebbe far fuggire i contribuenti più facoltosi.
La proposta di modifica costituzionale mira ad aumentare le imposte per i più ricchi in modo da sgravare i piccoli e medi redditi, ovvero il 99% della popolazione.
Per assicurare una migliore distribuzione della ricchezza, l'iniziativa prevede una imposizione del 150%, invece del normale 100%, per la parte di reddito da capitale – dividendi, guadagni da interessi o affitti dedotti i costi di manutenzione e gestione – superiore a una soglia definita per legge e non precisata nel testo.
Particolari da disciplinare dalla legge
I particolari andrebbero disciplinati dalla legge. Per garantire che i piccoli risparmiatori non vengano danneggiati dall'iniziativa si vuole introdurre un importo esente di 100 mila franchi. Esonerati dalla maggiore tassazione sarebbero anche le pensioni assicurate dal primo e dal secondo pilastro.
Stando alla Gioventù socialista, dai 5 ai 10 miliardi di franchi potrebbero essere redistribuiti, grazie ai contributi dell'1% di Svizzeri più facoltosi.
Questa somma potrebbe servire per ridurre l'imposizione delle persone che dispongono di bassi o medi salari, finanziare prestazioni sociali come asili nido e sussidi all'assicurazione malattia o alla formazione.
Iniziativa «estrema»
Stando alla maggioranza borghese, l'imposizione fiscale è già oggi relativamente alta: se venisse aumentata i contribuenti più facoltosi lascerebbero il nostro Paese o non vi si insedierebbero. In Svizzera abbiamo bisogno di persone che dispongono di ingenti capitali da investire per creare posti di lavoro, ha spiegato Fabio Regazzi (PPD/TI) a nome della commissione.
La maggioranza borghese ritiene inoltre che l'accettazione dell'iniziativa diminuirebbe la disponibilità finanziaria delle PMI e delle aziende familiari, denaro che verrebbe a mancare per gli investimenti necessari a garantirne il futuro.
Thomas Burgherr (UDC/AG) ha denunciato un'iniziativa «estrema» e «populista» che intende rispondere a «un problema che non esiste». Mentre altri Paesi riducono o persino sopprimono l'imposizione dei dividendi, i giovani socialisti vanno nella direzione opposta, ha deplorato.
Quadri: «Disparità salariale a causa della libera circolazione»
Dal canto suo, Lorenzo Quadri (LEGA/TI) ha dichiarato che «è vero che in Svizzera e in particolare in Ticino, la disparità salariale è aumentata negli ultimi anni». Ma, a suo avviso, il motivo è dovuto alla libera circolazione delle persone.
«Quindi se davvero i promotori dell'iniziativa volessero combattere la disparità salariale dovrebbero per prima cosa opporsi alla libera circolazione (...) e dunque sostenere l'Iniziativa per la limitazione che è in votazione domenica. Invece sappiamo che non è così», ha aggiunto Quadri.
Secondo i vari oratori borghesi (UDC, PPD, Verdi liberali e PLR) succedutisi, l'iniziativa non è inoltre abbastanza precisa. L'eventuale franchigia a partire dalla quale scatterebbe l'imposizione più elevata non è stata stabilita, e non è chiaro come debba avvenire la ridistribuzione, se soltanto nel quadro del diritto fiscale o anche al di fuori di tale ambito.
L'attuazione di tale iniziativa si rivelerebbe quindi ardua. Non va neppure dimenticato il fatto che un'accettazione si tradurrebbe pure in un'ingerenza forzata nella sovranità fiscale dei Cantoni.
Diseguaglianze si accentuano
La minoranza rosso-verde ritiene invece che il divario tra i redditi alti e bassi continui ad aumentare. Questo crea problemi economici e riduce il potere d'acquisto. Esiste una correlazione tra la crescente disuguaglianza di reddito e la concentrazione della ricchezza, sostiene.
«Ci siamo spinti troppo lontano nelle ingiustizie e nelle diseguaglianze», ha rilevato Pierre-Yves Maillard (PS/VD). «Fino a quando tali disparità saranno sopportabili?, si è chiesto il socialista vodese.
In questo Paese, sembra che non ci siano più soldi per i grandi progetti ambientali o sociali. Eppure i soldi non mancano, gli ha fatto eco Tamara Funiciello (PS/BE), denunciando la concentrazione delle ricchezze. A suo avviso, il «massimo della perversione» del sistema fiscale è che un impiegato di EMS Chemie veda il suo salario tassato al 100%, mentre «un azionista» dello stesso gruppo sarà tassato al 60%, ha aggiunto, alludendo esplicitamente alla consigliera nazionale Magdalena Martullo-Blocher (UDC/GR).
Dal canto suo, Bruno Storni (PS/TI) ha rilevato come le 30 persone più facoltose in Svizzera detengano 700 miliardi di franchi. I loro patrimoni sono cresciuti grazie ai titoli borsistici (SMI). Secondo il socialista ticinese, in molti casi inoltre i dividendi superano la massa salariale.
«No» al controprogetto
Con 123 voti contro 65, la Camera del popolo ha deciso di non opporre all'iniziativa popolare un controprogetto indiretto, volto a tassare del 100% (l'iniziativa propone il 150%) la parte del reddito da capitale che eccede l'importo stabilito dalla legge. Secondo Samuel Bendahan (PS/VD), si tratterebbe invece di «una rigorosa parità di trattamento tra reddito del lavoro e del capitale».