Sessione C'è l'accordo sulle misure compensatorie per la riforma del secondo pilastro

fc, ats

28.2.2023 - 14:56

C'è intesa tra le due Camere in merito alle misure destinate alla generazione transitoria nella riforma del Secondo pilastro. Rimangono invece divergenze per quel che concerne la soglia d'entrata nel sistema e il calcolo della deduzione di coordinamento.

Immagine d'archivio illustrativa.
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KEYSTONE/DPA zb/RALF HIRSCHBERGER

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Consiglio nazionale e degli Stati sono comunque d'accordo nel ritenere che la deduzione di coordinamento, ovvero della parte inferiore del salario che non è assicurata, vada ridotta. Attualmente è fissata a 25'725 franchi (7/8 della rendita massima AVS, ndr.).

Il Governo e in prima lettura anche il Nazionale hanno proposto di dimezzarla, a 12'863 franchi. Gli Stati lo scorso dicembre hanno invece chiesto che questa corrispondi al 15% della parte di salario compresa tra 0 e 85'320 franchi (in tutte le varianti la parte di salario che supera quest'ultima soglia non è assicurabile).

Un prelievo maggiore sui salari

E mercoledì la Camera del popolo ha fatto un passo verso gli Stati decidendo che la deduzione di coordinamento dovrà corrispondere al 20% del salario (fino a 85'320 franchi).

Tale proposta permette di meglio tener conto dei bassi salari e dei lavoratori a tempo parziale, ha sostenuto Céline Amaudruz (UDC/GE). Il problema, ha replicato invano Benjamin Roduit (Centro/VS) a nome della commissione, è che tale proposta peserebbe troppo sui bassi redditi che verrebbero le deduzioni salariali aumentare notevolmente.

Questa misura comporterà un aumento dei prelievi salariali, dal momento che i contributi alla cassa pensioni saranno riscossi su una parte maggiore dello stipendio. Il capitale LPP risparmiato sarà però più corposo, consentendo così di compensare almeno in parte il previsto calo del tasso di conversione – dal 6,8% al 6,0% – già deciso nelle sedute precedenti.

Un altro cambiamento

Martedì il Nazionale ha poi cambiato idea per quel che concerne la soglia d'entrata nel sistema, chiedendo che resti immutata a 22'050 franchi. In un primo tempo la Camera del popolo avrebbe voluto diminuirla a 12'863 franchi. Gli Stati hanno chiesto di portarla a 17'640 franchi.

«La proposta di abbassarla a 12'863 franchi comporta notevoli costi amministrativi, e molti lavoratori saranno quindi sottoposti alla LPP per una rendita pensionistica relativamente bassa», ha sottolineato Amaudruz. Anche la sinistra e i Verdi liberali hanno respinto l'abbassamento, temendo che le persone a basso reddito contribuiscano troppo rispetto a quanto potrebbero effettivamente ricevere in termini di rendita.

Il progetto prevede poi una modifica delle aliquote per gli accrediti di vecchiaia prelevati sul salario, con il passaggio a due sole categorie d'età. Oggi la Camera del popolo ha seguito quella dei cantoni è rinunciato a modificare l'età a partire della quale si inizia a versare i contributi.

In prima lettura in Nazionale avrebbe voluto portarla da 25 a 20 anni. I giovani in questa fascia d'età sono spesso ancora in formazione e gli altri hanno ancora dei salari relativamente bassi, ha però sostenuto il consigliere federale Alain Berset. Gli effetti sul sistema di un abbassamento a 20 anni sono insomma assai limitati.

Le misure sulle generazioni transitorie

Come detto, non ci sono più divergenze tra le due Camere neppure per quel che concerne le misure destinate alla generazione transitoria, vero pomo della discordia della riforma. Oggi il Nazionale ha confermato il fatto che la generazione di transizione concerne le prime 15 classi d'età che andranno in pensione dopo l'entrata in vigore della riforma.

Queste persone riceveranno un supplemento di rendita, che sarà calcolato anche tenendo in considerazione l'ammontare del capitale LPP risparmiato. In questo modo dovrebbe ricevere il supplemento circa la metà della popolazione appartenente alla generazione transitoria.

Concretamente, chi al momento del pensionamento disporrà di un avere di vecchiaia fino a 220'500 franchi avrà diritto all'intero supplemento. Per un capitale LPP compreso tra 220'500 e 441'000 franchi è previsto un supplemento decrescente. Oltre tale soglia non si riceverà nulla. Per finanziare queste rendite supplementari l'aliquota che il fondo di garanzia potrebbe riscuotere dalle casse pensioni andrà portata allo 0,24% dei salari assicurati secondo la LPP.

«È un compromesso che ha una possibilità di successo alle urne», ha commentato il relatore commissionale Roduit. «Non è perfetto, ma è preferibile allo status quo, soprattutto per i lavoratori a basso reddito e le donne», ha aggiunto.

La sinistra avrebbe preferito il modello di compromesso elaborato dalle parti sociali e presentato dal Consiglio federale. «È l'unico che mantiene gli impegni presi», ha sostenuto Pierre-Yves Maillard (PS/VD) ricordando che questa soluzione è stata sostenuta da Unione svizzera degli imprenditori (USI), Unione sindacale svizzera (USS) e Travail.Suisse.

Il dossier torna ora al Consiglio degli Stati per l'esame delle divergenze rimaste.