«Wir machen auf»Covid-19: più di 300 esercenti aperti malgrado i divieti
ns, ats
11.1.2021 - 10:14
Oltre 300 esercenti, soprattutto nella Svizzera tedesca, oggi hanno aperto i battenti malgrado il divieto, per protestare contro le misure adottate dalle autorità per frenare la diffusione del coronavirus.
L'azione è promossa dal gruppo «Wir machen auf» (apriamo), nato in Germania, che agisce in forma anonima.
Stando al sito wirmachenauf.ch, che pubblica un sondaggio, in tutto le piccole e medie imprese aperte per l'insieme del paese sono 310, di vari settori, dalle palestre di fitness (30) a commerci legati all'automobile (dodici) passando per la ristorazione, che è il ramo più rappresentato: 76 ristoranti, 25 caffè e 24 bar. L'azione ha dunque avuto un seguito modesto, almeno per il momento.
L'associazione elvetica del settore della ristorazione, GastroSuisse, venerdì si era ufficialmente distanziata dall'operazione. In un comunicato aveva sottolineato che i provvedimenti decisi da Confederazione e Cantoni andavano rispettati.
Solo due in Ticino
Le aziende che hanno aperto i battenti sono ad esempio 27 a Berna, 25 a Zurigo, 19 ad Aarau, tredici a Basilea, cinque a Ginevra, due a Losanna. Se confrontata ai grandi centri svizzero tedeschi, l'adesione nei Grigioni è elevata: dieci a Coira, cinque a Davos. Quasi nessun seguito invece in Ticino con due imprese aperte a Bellinzona e una a Lugano.
L'iniziativa Wir machen auf dalla Germania si è sparsa in Europa, con sostenitori in Polonia, Paesi Bassi, Austria e Svizzera. Si tratta di un gruppo che agisce in forma anonima, comunicando con gli esercenti tramite siti web e il servizio di messaggi brevi Telegram.