Chieste più garanzie Con la pandemia maggior rischio di discriminazione per i disabili

ns, ats

17.1.2022 - 15:13

La pandemia di Covid-19 ha accresciuto il rischio di discriminazione delle persone disabili, indica l'associazione AGILE.CH, che corre ai ripari chiedendo un rafforzamento delle garanzie a favore degli andicappati. (Immagine simbolica)
La pandemia di Covid-19 ha accresciuto il rischio di discriminazione delle persone disabili, indica l'associazione AGILE.CH, che corre ai ripari chiedendo un rafforzamento delle garanzie a favore degli andicappati. (Immagine simbolica)
Keystone

I due anni di crisi pandemica hanno lasciato un segno particolare tra i disabili. «Le organizzazioni di persone con andicap» (AGILE.CH) chiedono oggi nuove garanzie antidiscriminatorie.

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In un documento programmatico attualizzato si esprimono ad esempio sul triage dei pazienti, auspicando che sulla questione si legiferi.

Dall'arrivo del Covid-19, le persone con disabilità si trovano ad affrontare ulteriori barriere e disuguaglianze in tutti i settori della vita, afferma l'organizzazione cui fanno capo 41 associazioni di aiuto ad handicappati. Nell'aggiornamento del documento, espone chiare richieste per migliorare la situazione.

AGILE.CH ricorda che in Germania la Corte costituzionale federale ha recentemente stabilito che il triage dei pazienti – ossia il razionamento delle cure in funzione di determinati criteri e, nel caso specifico, il mancato accesso alle terapie intensive – richiede una base legale.

Triage ancorato nella legge

Per l'associazione, questa via andrebbe seguita anche in Svizzera: a suo avviso è l'unico modo per far sì che i diritti costituzionali alla vita e all'integrità fisica siano meglio garantiti, si legge in un comunicato che accompagna il documento programmatico. L'organizzazione sosterrà qualsiasi atto parlamentare con questa finalità.

Il triage dei pazienti è una pratica generalmente riservata a contesti di guerra e catastrofe, quando le risorse mediche scarseggiano per tutti i bisognosi di cure. Nel corso della prima ondata pandemica l'Accademia svizzera delle scienze mediche (ASSM) e la Società svizzera di medicina intensiva (SSMI) avevano pubblicato linee guida comuni – che integravano altre direttive già esistenti – per le decisioni riguardanti il triage dei pazienti in terapia intensiva.

Nel pieno della seconda ondata, AGILE.CH, assieme a Inclusion Handicap, aveva contestato la discriminazione delle persone con disabilità nel quadro del triage. L'ASSM aveva quindi rivisto le linee guida per il triage a metà dicembre 2020, escludendo esplicitamente l'uso della scala della fragilità per le persone con disabilità.

Diritto all'autonomia

Un altro aspetto centrale del documento programmatico riguarda il diritto all'autonomia e alla partecipazione alla vita sociale delle persone con disabilità costrette a dipendere quotidianamente dalle prestazioni di assistenti. La Confederazione dovrebbe coprire i costi dei test per questo personale non vaccinato ma anche ammettere l'esenzione dalla regola del 2G (accesso a luoghi pubblici solo per persone vaccinate o guarite) per il personale di assistenza, come avviene col personale a contatto con clienti.

AGILE.CH auspica inoltre che il Consiglio federale e i Cantoni rendano tutti i centri di vaccinazione e i siti web per la registrazione in vista della somministrazione dei preparati completamente accessibili alle persone con disabilità e al loro personale di assistenza.

E poiché l'offerta di supporto psichiatrico o psicologico ambulatoriale è insufficiente, le persone con malattie mentali corrono il rischio di dover essere trattate come pazienti stazionari. AGILE.CH esige che il principio secondo cui le cure ambulatoriali devono essere preferite a quelle stazionarie venga applicato anche in questo periodo di crisi del coronavirus.