Pandemia Mathys: «A questo ritmo i casi raddoppieranno in un mese»

bt, ats

16.3.2021 - 16:55

L'esperto dell'UFSP Patrick Mathys durante l'odierno incontro con la stampa.
L'esperto dell'UFSP Patrick Mathys durante l'odierno incontro con la stampa.
Keystone

Con l'attuale tasso di riproduzione, il numero di casi giornalieri di Covid-19 raddoppierà entro quattro settimane. Il 22 marzo ci saranno le riaperture proposte dal Governo? «Non spetta a me decidere», risponde Mathys, responsabile del settore di crisi dell'Ufficio federale della salute pubblica (UFSP).

16.3.2021 - 16:55

In Svizzera i casi di Covid-19 continuano ad aumentare e le varianti del virus sono diventate dominanti, ha detto l'esperto della Confederazione nel corso dell'ormai consueto appuntamento davanti ai media assieme ad alcuni suoi colleghi.

Le diverse varianti rappresentano infatti globalmente l'80% delle nuove infezioni, ha specificato Mathys. In totale, i casi legati a queste mutazioni sono oltre 17'000.

È confermato che quella cosiddetta britannica, preponderante in Svizzera, è più contagiosa e può portare a decorsi più gravi, ha aggiunto il funzionario.

Terza ondata? Presto per dirlo

«Lo sviluppo dell'epidemia è incerto», ha continuato Mathys, precisando che il numero di casi sta continuando ad aumentare e che il Paese potrebbe essere all'alba della terza ondata, anche se ciò non è al momento chiaro. In ogni caso, rispetto alla settimana scorsa è evidente come la curva dei contagi sia risalita. 

«La situazione è piuttosto sfavorevole», ha osservato ancora Patrick Mathys, aggiungendo che avrebbe voluto che la Svizzera rimanesse sulla tendenza di gennaio, durante il quale il numero di casi giornalieri è diminuito. Dopo la stabilizzazione a febbraio, i casi sono di nuovo in aumento a marzo.

Le notizie preoccupanti non finiscono qui. «Purtroppo i ricoveri ospedalieri non sono più in calo come prima», ha detto ancora Mathys. E pur se non si registra una sovramortalità, anche il numero dei decessi ha smesso di scendere. Tuttavia, quello dei pazienti Covid nei reparti di terapia intensiva rimane basso, ha rassicurato Rudolf Hauri, presidente dell'associazione dei medici cantonali.

Il comportamento della popolazione sarà decisivo

Mathys ha poi specificato: «Svizzera e Germania registrano un lieve aumento dei casi, meno marcato di quelli di Italia e Austria». La Task Force non può però dire allo stato attuale se la curva svizzera imiterà le curve italiana e austriaca.

Due fattori complicano l'interpretazione dell'epidemia da parte degli scienziati: la comparsa delle varianti, che aumenta la contagiosità, e la vaccinazione, i cui effetti non sono ancora conosciuti. 

Il fattore decisivo nelle prossime settimane, ha insistito Mathys, sarà il comportamento della popolazione svizzera per contenere questa tendenza al rialzo del numero delle infezioni.

Il 22 marzo si riapre? «Non spetta a me decidere»

Stando a Mathys, la nuova strategia dei test dovrebbe fornire un contributo significativo al contenimento della pandemia. Speranza arriva anche dalle vaccinazioni, pur se la mancanza di dosi per la fascia d'età 50-70 anni rimane un problema, ha fatto notare.

A suo giudizio è però realistico pensare che entro fine giugno chiunque lo desideri venga immunizzato, come vuole il Consiglio federale. Stuzzicato sull'argomento, l'esperto non si è invece voluto sbilanciare sulle ipotetiche riaperture che il Governo sta valutando, trincerandosi dietro un diplomatico «non spetta a me decidere».

Il caso AstraZeneca può influire sulle vaccinazioni?

Da lunedì 8 a domenica 14 marzo, in Svizzera sono state somministrate 149'949 dosi del vaccino Covid-19, secondo l'UFSP. Rispetto alla settimana precedente, il tasso di iniezioni è salito del 4%.

Fino a domenica sono state effettuate 1.101.753 vaccinazioni. Finora, 394.926 persone sono state completamente vaccinate. Ciò significa che il 4,6% della popolazione ha già ottenuto due dosi di vaccino.

Secondo gli esperti la sospensione del vaccino di AstraZeneca da parte di molti Paesi non dovrebbe creare un clima anti-vaccino. Swissmedic non ha autorizzato questo prodotto, considerando i dati attuali insufficienti.

Immunità di gruppo ancora lontana

Patrick Mathys ha poi fatto notare la sua soddisfazione sullo stato di vaccinazione per le persone più anziane, di fronte a un possibile nuovo focolaio di casi. Un sentimento condiviso da Rudolf Hauri.

Il medico cantonale di Zugo ha citato l'esempio di una casa di riposo nel suo cantone. Tutti i residenti erano stati vaccinati prima che il virus si diffondesse nella struttura. Hanno sofferto solo di una forma ridotta della malattia.

L'immunità di gruppo è tuttavia ancora lontana dall'essere raggiunta. La maggiore contagiosità delle varianti richiede una parte maggiore della popolazione protetta. Mathys ha stimato che questo tasso dovrebbe essere dell'80%. Se questo obiettivo non fosse raggiunto, una delle misure che potrebbero essere prese durante un'ipotetica quarta ondata sarebbe quella di indossare la mascherina per un lungo periodo.

Strategia dei test basata su tre pilastri

Fosca Gattoni, della sezione diritto in materia di agenti terapeutici dell'UFSP, ha illustrato la strategia relativa ai test, che ora si fonda su tre pilastri. Il primo, immutato, si concentra sulle persone sintomatiche. Il secondo prevede test di massa e ripetuti sul posto di lavoro, nelle scuole e nelle case di cura. L'obiettivo è testare settimanalmente il 40% della popolazione «mobile».

Il terzo pilastro, novità da lunedì, presuppone esami individuali gratuiti e preventivi per tutti. I test fai da te dovrebbero invece essere disponibili in farmacia da aprile. A una domanda diretta di un giornalista riguardo alla mancanza di forniture lamentata negli scorsi giorni dal Ticino, la rappresentante dell'UFSP ha assicurato che «i kit ci sono, arriveranno». «Bisogna però coordinarsi», ha puntualizzato Gattoni.

Test a tappeto, illustrato il modello grigionese

All'odierno incontro con i media ha partecipato anche Martin Bühler, capo dello Stato maggiore di condotta dei Grigioni, cantone pioniere per quanto riguarda i tamponi a tappeto effettuati sui cittadini. Si tratta in poche parole dell'uomo che ha plasmato l'aggressiva strategia di test che il governo federale e gli altri cantoni hanno preso come modello.

Nonostante l'arrivo dei turisti, le infezioni nei Grigioni hanno ristagnato, ha dichiarato Bühler. Grazie ai test preventivi su ampia scala è stato infatti possibile intervenire più velocemente e fermare la propagazione del virus.

«I test stanno attirando grande interesse», ha detto Bühler. Tutti vogliono dare il proprio contributo nella lotta all'epidemia. Nel dettaglio, prendono parte alla strategia più di 140 scuole retiche (con oltre 20'000 fra studenti e insegnanti) e centinaia di aziende. I casi di Covid-19 rilevati in persone asintomatiche sono per ora 131.

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