«Siamo sollevati», ha affermato il presidente dell'associazione Casimir Platzer davanti ai media. «Andiamo nella direzione giusta». L'organizzazione farà tutto il possibile per far rispettare il piano di protezione e per sensibilizzare ristoratori e clienti sulla raccolta di dati.
Il piano di protezione è la chiave per l'apertura, ha sostenuto anche il direttore di Gastrosuisse Daniel Borner. Esso verrà ancora lievemente adeguato dopo la proposta presentata dal governo. Già in autunno – e durante la stagione invernale negli alberghi e nei ristoranti aperti per i lavoratori agricoli, operai, artigiani e montatori – è stato dimostrato che la consumazione al ristorante è sicura anche negli spazi interni.
Secondo Borner sarà decisivo l'atteggiamento dei ristoratori e dei clienti, pertanto il direttore dell'associazione lancia un appello ad attenersi fermamente alle regole in materia di igiene e tracciamento. Mentre alla Confederazione chiede di realizzare una soluzione uniforme per il contact tracing nel rispetto della protezione dei dati.
A lasciare un po' d'amaro in bocca.... è la tabella di marcia
A lasciare comunque un po' d'amaro in bocca è la tabella di marcia, ha detto Platzer. Se il Consiglio federale avesse deciso definitivamente il 19 invece del 26 maggio sarebbe stata possibile un'apertura a Pentecoste.
Ma «godiamoci per una volta la giornata», ha continuato il presidente di Gastrosuisse. L'associazione ringrazia il governo per la decisione; ora conta sul fatto che l'esecutivo la applichi nelle prossime due settimane fornendo così una prospettiva e sicurezza di pianificazione al ramo.
Platzer si è detto convinto che la maggioranza dei Cantoni approverà i piani nel corso della consultazione.