COVID-19 La recessione in Svizzera sarà più pesante del previsto

ATS

11.4.2020 - 15:41

Eric Scheidegger, capo della Direzione della politica economica presso la SECO.
Eric Scheidegger, capo della Direzione della politica economica presso la SECO.
Source: KEYSTONE/ALESSANDRO DELLA VALLE

La crisi del coronavirus fa soffrire l'economia elvetica molto di più di quanto pensato ancora poche settimane fa.

Se il 19 marzo la Segreteria di Stato dell'economia (SECO) evidenziava un calo della produttività attorno al 10%, ora siamo a un -25%. L'esercito intanto si appresta a ridurre in parte il suo impegno, che si è rivelato più importante della domanda.

In settori come la ristorazione la diminuzione del valore aggiunto attualmente raggiunge l'80%, ma anche rami come la vendita al dettaglio e i trasporti fanno registrare cali cospicui, del 50-60%, ha indicato oggi nella ormai consueta conferenza stampa a Berna sulla crisi del coronavirus Eric Scheidegger, capo della Direzione della politica economica presso la SECO. Le previsioni di marzo sono «ormai superate», ha affermato.

Due scenari della SECO

La SECO ha allestito due scenari, da non confondere con previsioni congiunturali, ha sottolineato l'alto funzionario.

Entrambi comunque indicano una recessione ben più marcata di quanto finora stimato. Nell'ipotesi di lavoro più indolore, il prodotto interno lordo della Svizzera diminuirebbe di 7,1 punti percentuali. In quella peggiore di 10,4 punti.

Stabilizzazione dei nuovi casi di infezione

Sul fronte epidemiologico si osserva una stabilizzazione dei nuovi casi di infezione con una tendenza al calo, ha riferito Daniel Koch, il delegato dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) per la malattia Covid-19.

Questi ha sottolineato che l'infezione non tocca solo gli anziani e ha ribadito l'importanza di osservare le misure di igiene e della cosiddetta distanza sociale.

L'esercito, per bocca del brigadiere Raynald Droz, ha replicato alle critiche degli scorsi giorni sulla eccessiva mobilitazione. Ammettendo che l'offerta (leggi i 5000 militi attualmente chiamati in servizio) superano la domanda, ha indicato che la prossima settimana saranno presentati piani per ridurre l'impegno dell'esercito. A brevissimo termine, martedì, vi saranno dei congedi generali.

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