Pandemia Covid: la vaccinazione accelera, sale l'adesione alla campagna, ma non tra i giovani

ats

13.4.2021 - 15:28

Per la prima volta in Svizzera sono stati somministrati più di 200'000 vaccini in 7 giorni.
Per la prima volta in Svizzera sono stati somministrati più di 200'000 vaccini in 7 giorni.
Keystone

Le dosi di vaccino contro il Covid-19 somministrate in Svizzera nella settimana dal 5 al 11 aprile sono state 210'279. Lo indicano i dati pubblicati oggi, martedì, dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Un suo sondaggio mostra che crescono i favorevoli alle immunizzazioni, con però forti disparità tra giovani e anziani e tra regioni linguistiche.

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È la prima volta che in Svizzera in una settimana si supera la soglia delle 200'000 dosi di vaccino somministrate.

In media, nella Confederazione vengono effettuate 30'040 vaccinazioni al giorno. Rispetto alla settimana precedente, il ritmo delle inoculazioni è aumentato del 25%.

In totale, indica l'UFSP aggiornando i dati fino a due giorni fa, sono state già somministrate 1'815'117 dosi di vaccino. Fino ad ora 689'178 persone sono state completamente vaccinate, questo significa che l'8 percento della popolazione ha ricevuto due iniezioni. A 436'761 persone è stata invece somministrata una sola dose.

Attualmente 484'008 dosi sono state consegnate ai cantoni, ma non ancora somministrate. Inoltre, 91'200 dosi sono immagazzinate dalla Confederazione.

I favorevoli al vaccina aumentano

In gennaio i favorevoli al vaccino erano il 41%, mentre ora il tasso è passato al 44%, con il 9% degli intervistati che hanno già ricevuto almeno una dose. La quota degli scettici è rimasta stabile al 23%.

Differenze si riscontrano nelle fasce d'età, con gli over 64 che sono i più disposti a farsi vaccinare e gli under 35 decisamente più scettici in materia. Anche a livello geografico si riscontrano discrepanze: quasi il 20% dei romandi si oppone al vaccino, un dato superiore di circa 10 punti percentuali rispetto al resto della Svizzera. Il tasso di contrari infatti si attesta all'11% tra gli svizzero tedeschi e all' 8% tra i ticinesi.

Più reticenti inoltre le donne rispetto agli uomini, anche perché più soggette a effetti collaterali. Il 27% sono piuttosto contro il vaccino mentre la percentuale tra gli uomini si ferma al 19%

Scegliere il proprio vaccino?

In termini di tipi di vaccini utilizzati, la popolazione ha una netta preferenza per la tecnologia RNA-messaggero, usata nei vaccini Pfizer / BioNTech e Moderna attualmente distribuiti in Svizzera. La maggior parte vorrebbe poter decidere autonomamente quale tipo di vaccino farsi iniettare.

Allo stesso tempo, la maggioranza ritiene che il tipo di vaccino non sia determinante, purché autorizzato dalle autorità. Questa doppia maggioranza apparentemente contraddittoria è probabilmente dovuta al fatto che le autorità sono state finora riluttanti a convalidare vaccini e che solo quelli a RNA-messaggero sono stati approvati, secondo Sotomo, l'istituto che ha analizzato i dati per conto dell'UFSP.

Circa la metà degli intervistati ha sentito, almeno occasionalmente, informazioni relative ai vaccini che li ha fatti arrabbiare, li ha spaventati o li ha sconcertati. E quasi due terzi di loro hanno visto almeno una volta alla settimana delle pubblicità con lo slogan «Vado a vaccinarmi», giudicato chiaro e comprensibile.

L'inchiesta online è stata realizzata fra l'11 e il 17 marzo. Il questionario è stato sviluppato dall'UFSP e le risposte di 1692 persone sono state ponderate e analizzate.