Aiuto sociale COSAS, no ai tagli al minimo vitale

ATS

8.1.2019 - 11:54

Per molte famiglie povere, ogni centesimo conta per arrivare alla fine del mese.
Per molte famiglie povere, ogni centesimo conta per arrivare alla fine del mese.
Source: KEYSTONE/CHRISTOF SCHUERPF

Il forfait per il mantenimento attribuito alle persone in assistenza sociale è già inferiore alle spese per i bisogni vitali e nuove riduzioni, discusse in alcuni Cantoni, comprometterebbero la copertura del minimo esistenziale.

È questa la posizione della Conferenza svizzera delle istituzioni dell'azione sociale (COSAS), che ha divulgato oggi i risultati di un'analisi sull'argomento.

L'attuale forfait ammonta a 986 franchi per una persona sola, meno del budget minimo riconosciuto a chi riceve prestazioni complementari AVS/AI, che si eleva a 1621 franchi, si legge in un comunicato. È anche inferiore alle spese di base - 1082 franchi - stabilite statisticamente per le economie domestiche svizzere con il reddito più basso.

La COSAS, che elabora insieme ai Cantoni le norme per determinare tale forfait, ha fatto esaminare le conseguenze di eventuali tagli dal BASS, un ufficio specializzato in studi della politica del lavoro e sociale. L'indagine conclude che i 986 franchi mensili stanziati al momento - che diventano 1509 per una famiglia di due persone e 1834 per una di tre - sono a malapena sufficienti.

Le diminuzioni ventilate in diversi Cantoni renderebbero dunque ancora più difficoltosa la copertura dei costi di consumo quotidiani da parte delle persone povere, che si troverebbero con l'acqua alla gola. A Berna, una revisione di legge adottata dal parlamento prevede risparmi tra l'8 e il 30%. Una votazione sul tema è prevista in maggio.

Ad Argovia, il legislativo ha accettato due postulati che contemplano tagli del 30%, la stessa percentuale a cui si accenna in una mozione approvata dai parlamentari di Basilea Campagna.

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