Pandemia COVID-19: le decisioni del Consiglio federale per la fase che inizia lunedì 11 maggio

ATS

8.5.2020

Alain Berset, ministro dell'Interno.
Alain Berset, ministro dell'Interno.

Il Consiglio federale ha precisato oggi alcune modalità della prossima tappa di deconfinamento prevista per lunedì. Ha in particolare deciso che i clienti di bar e ristoranti non dovranno obbligatoriamente lasciare i propri dati personali. L'esecutivo ha anche presentato le prossime tappe in vista della creazione di una app che permetta il tracciamento del coronavirus.

Con l'allentamento del confinamento e la riapertura in particolare di ristoranti negozi e scuole, "dovuta all'evoluzione positiva della situazione", la vita normale può progressivamente ritrovare il suo corso, ha affermato il consigliere federale Alain Berset in una conferenza stampa a Berna.

"È un momento tanto atteso, possiamo rallegraci", ha dichiarato il ministro della Sanità invitando la popolazione a restare prudente: "anche se i contagi sono diminuiti il virus è sempre presente". Affinché il deconfinamento sia un successo è quindi importante continuare a rispettare le norme d'igiene e di distanziamento sociale.

Persone vulnerabili: nuove misure in arrivo

Parlando delle persone vulnerabili, Berset ha detto che possono adattare il loro comportamento in funzione dell'evoluzione della situazione.

Seguendo ad esempio le raccomandazioni dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ed evitando le ore di maggiore affluenza potranno ora, "con la necessaria prudenza", uscire di casa.

Finora questa categoria di persone era invitata a non uscire. Nuove raccomandazioni in merito saranno pubblicate nei prossimi giorni, ha spiegato il delegato dell'UFSP per il Covid-19 Daniel Koch.

«Prudenza e pragmatismo»

All'insegna del concetto "prudenza e pragmatismo", sarà anche immaginabile, a talune condizioni, riammettere le visite alle persone sole, in particolare nelle case per anziani. Le decisioni in proposito spettano però ai cantoni.

Con il deconfinamento di lunedì prossimo aumenta però la necessità di sorvegliare l'evoluzione dell'epidemia tracciando la catena di contatti delle persone infette. Lo scopo, ha sostenuto Berset, è di evitare una seconda ondata e la reintroduzione di misure restrittive.

Controllare la propagazione significa effettuare più tamponi. "I criteri a tal proposito sono già stati cambiati", ha comunicato il ministro della sanità. I cantoni procederanno da parte loro con il tracciamento classico della malattia. Un contributo può essere dato dall'applicazione per telefonini attualmente in fase di sviluppo e dei registri dei clienti di bar e ristoranti previsti da GastroSuisse.

Bar: nessun obbligo di lasciare i dati

Seguendo il parere di Mister dati, Adrian Lobsiger, secondo cui non c'è una base legale per imporre agli esercenti controlli di identità sulla clientela, il governo ha rinunciato all'obbligo, per gli avventori degli esercizi pubblici, di fornire nome e numero di telefono.

La registrazione dei dati di una persona per gruppo di clienti è tuttavia possibile su base volontaria, ha ricordato Berset. Lo scopo della misura è appunto quello di permettere il tracciamento dei contatti anche nel settore della ristorazione. I dati potranno essere utilizzati unicamente a tale scopo, ha rassicurato il vicedirettore dell'Ufficio federale della sicurezza alimentare (USAV) Michael Beer.

Tutti dovranno arrivare insieme al ristorante

Berset ha poi ricordato che, come già annunciato in precedenza, saranno ammesse a un tavolo al massimo quattro persone o due genitori accompagnati dai propri figli, anche se più di due. Non è stata definita alcuna età per i figli. L'eccezione alla regola è da intendersi genitori e figli che abitano sotto lo stesso tetto.

Tutti i clienti dovranno essere seduti e tra i diversi tavoli dovrà essere mantenuta una distanza di due metri o dovranno essere posti elementi di separazione. Si potrà andare a mangiare anche con persone estranee alla famiglia - sempre rispettando la regola di quattro persone al massimo - ma tutti dovranno arrivare al ristorante insieme e sedersi allo stesso tavolo.

Per il personale che non può mantenere la distanza di due metri, è consigliata la mascherina, ma non ci sarà alcun obbligo.

Basi legali per la nuova app

Riguardo all'altro strumento pensato per ricostruire la catena di contagi e prevenire la diffusione del virus, la app per smartphone, Berset ha affermato che l'esecutivo ha preso atto del parere del Parlamento secondo cui tale applicazione può essere introdotta solo dopo la creazione delle relative basi legali.

Per questo motivo, il governo ha deciso oggi di integrare le modifiche necessarie all'interno della legge sulle epidemie, il cui relativo messaggio sarà licenziato entro il 20 maggio in modo che le Camere federali possano discuterne già durante la sessione estiva di giugno.

Nel frattempo, l'applicazione - sviluppata, fra gli altri, dai Politecnici federali di Zurigo e di Losanna - sarà sottoposta a un approfondito test in una fase pilota, ha spiegato il ministro della sanità. Per questa fase, sarà emanata un'ordinanza di durata limitata.

La app, il cui uso sarà facoltativo e sarà disponibile non appena il Parlamento avrà approvato le basi legali, permetterà di avvertire rapidamente gli utenti suscettibili di essere stati contagiati e di arginare la diffusione del coronavirus. La privacy viene garantita: l'applicazione non utilizza dati personali né informazioni sulla posizione e i dati registrati saranno cancellati dopo 21 giorni.

Allentamento limitazioni all'entrata

Nella sua seduta odierna, il Consiglio federale ha anche precisato le modalità della riapertura parziale delle frontiere. Priorità sarà data alle domande dei lavoratori provenienti dall'UE/AELS e dai Paesi terzi presentati già prima dell'emergenza coronavirus.

Sarà permessa l'entrata in Svizzera anche agli stagionali che da anni sono impiegati dallo stesso datore di lavoro con un contratto a tempo determinato. Previste anche eccezioni per attività lucrative di breve durata improrogabili a causa di un interesse economico cogente.

Le nuove disposizioni sulle frontiere permetteranno anche il ricongiungimento famigliare per i cittadini svizzeri e per quelli dell'UE/AELS. Prevista anche la riapertura di ulteriori valichi di frontiera. I controlli rimarranno in ogni caso in vigore.

Asili nido

Sempre in ossequio alle decisioni prese alcuni giorni fa dal Parlamento, il Consiglio federale ha liberato 65 milioni di franchi per le istituzioni di custodia complementare alla famiglia che in seguito alla crisi hanno subito perdite di guadagno. Da notare che il governo era contrario a tale sostegno ritenendo che questo compito sia di esclusiva competenza cantonale.

Berset ha promesso un'ordinanza d'applicazione entro il 20 maggio. La Confederazione si farà carico di un terzo dei costi dei Cantoni per la compensazione dei contributi non più versati dai genitori. Le basi legali resteranno in vigore per sei mesi con effetto retroattivo al 17 marzo 2020.

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