Svizzera COVID-19: per Mathys la situazione è «pericolosa e stabile»

ATS

17.7.2020

Patrick Mathys dell'UFSP durante l'incontro odierno coi media.
Patrick Mathys dell'UFSP durante l'incontro odierno coi media.

Secondo Patrick Mathys, dell'UFSP, la Svizzera si trova in una situazione «pericolosa e stabile» per quanto riguarda il coronavirus. Un aumento esponenziale dei contagi potrebbe verificarsi in modo «incredibilmente repentino».

Per il momento non si osserva tuttavia una chiara e sostenuta tendenza al rialzo, ha detto oggi a Berna in conferenza stampa il direttore della sezione crisi e collaborazione internazionale presso l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). «Abbiamo tutto sotto controllo», ma la situazione non deve peggiorare, ha aggiunto Mathys.

Secondo il responsabile dell'UFSP, la Svizzera si trova in un'area di nuove infezioni. I casi aumentano, anche se non in modo drastico, il che non è molto confortevole dal punto di vista epidemiologico. Anche i Paesi circostanti registrano fluttuazioni e hanno motivi di incertezza.

Ancora non si può dire con certezza se l'obbligo di indossare le mascherine nei trasporti pubblici, in vigore dal 6 luglio, sia efficace o meno, ha proseguito Mathys. È ancora troppo presto per tirare conclusioni, «ma le mascherine rimangono una delle misure per tenere sotto controllo l'epidemia».

Donne incinte

Entro la fine del mese di luglio, l'UFSP deciderà se inserire le donne incinte nelle categorie di persone considerate vulnerabili di fronte al Covid-19 e per le quali dovrà essere garantita una protezione speciale.

Patrick Mathys ha ammesso che ci sono stati problemi con le donne incinte che hanno contratto il Covid-19. Questi problemi sono ben documentati ed è evidente che era necessario esaminare la questione. L'UFSP si baserà principalmente sulle perizie della Società svizzera di ginecologia e ostetricia (SSGO).

Coppie bi-nazionali non sposate

Entro fine luglio è attesa anche una soluzione per il ricongiungimento di persone non sposate e non registrate con partner di Paesi terzi. «Abbiamo molta comprensione» per queste persone e per il loro desiderio di rivedere i partner, ha detto la direttrice supplente della Segreteria di Stato per la migrazione (SEM), Barbara Büschi, assicurando che "adatteremo il regolamento d'ingresso per queste persone il più rapidamente possibile".

La SEM ha preso contatti con l'Austria, la Danimarca e la Norvegia, che hanno già trovato una soluzione. Sono ancora in corso chiarimenti con l'UFSP, il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e l'Amministrazione delle dogane. La responsabile della SEM confida che «una soluzione concreta per le coppie bi-nazionali sarà trovata al più tardi entro la fine di luglio».

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