Sessione Per gli Stati la capacità di difesa dell'esercito va rafforzata

mp, ats

1.3.2023 - 12:20

Secondo Werner Salzmann (UDCC/BE), a destra nella foto e Thierry Burkart (PLR/AG), a sinistra, la capacità di difesa dell'Esercito va rafforzata
Secondo Werner Salzmann (UDCC/BE), a destra nella foto e Thierry Burkart (PLR/AG), a sinistra, la capacità di difesa dell'Esercito va rafforzata
Keystone

La capacità di difesa della Svizzera va rafforzata. Ne è convinto il Consiglio degli Stati che – con 27 voti a 15 – ha accolto un postulato alla luce del contesto attuale caratterizzato dalla guerra in Ucraina.

mp, ats

Il rapporto che dovrà presentare il Governo dovrà illustrare le misure che lo stesso esecutivo intende adottare a breve e medio termine per aumentare la capacità di difesa dell'esercito e per garantirgli la sicurezza della pianificazione sotto il profilo finanziario.

Una minoranza – composta da sinistra e da taluni «senatori» dell'Alleanza del Centro – era invece contraria al postulato. Ha fatto notare come i lavori in corso – messaggio sull'esercito, rapporto USEs, modello esercito 2030, messaggio sulle capacità dell'esercito – siano sufficienti e forniranno già le risposte auspicate.

Tuttavia numerosi «senatori» hanno ritenuto che il rapporto complementare sulla politica di scorso fosse incompleto. «Tale rapporto non accorda abbastanza importanza all'orientamento verso la difesa», ha dichiarato Werner Salzmann (UDC/BE) a nome della commissione. È orientato verso la cooperazione internazionale, ma non riconosce «il fatto che si debba far fronte a una minaccia più pericolosa».

La Camera dei cantoni esige pertanto informazioni complementari sulla capacità di difesa, sotto il profilo della dottrina militare, delle competenze, delle strutture, dell'istruzione e dei mezzi finanziari. «Vi è ancora molto lavoro visto il mutamento completo della situazione internazionale», gli ha fatto eco Thierry Burkart (PLR/AG).

Margine di manovra

La ministra della difesa Viola Amherd ha risposto che con o senza l'accettazione del postulato, il lavoro sarebbe compiuto comunque. La guerra ha generato una nuova dinamica in materia di collaborazione internazionale. «La neutralità ci impone dei limiti, ma c'è un margine di manovra che la Svizzera vuole capitalizzare», ha aggiunto.

Charles Juillard (Centro/JU) ha messo in dubbio questa cooperazione. Durante una visita della commissione parlamentare presso la Nato e l'UE a Bruxelles, i loro rappresentanti hanno detto che non si aspettavano nulla dalla Svizzera in quest'ottica. Invece, hanno chiesto una «risposta concreta alla questione delle riesportazioni di materiale bellico verso i Paesi che sostengono l'Ucraina».

«Credo che dobbiamo riflettere su questo aspetto», ha aggiunto il «senatore» giurassiano davanti ai colleghi. «È meglio prendere una decisione sufficiente in tempi brevi anziché una decisione eccellente troppo tardi», secondo Juillard.