SessioneUso di pesticidi, due questioni ancora aperte
bt, ats
9.3.2021 - 11:21
Non vi è ancora totale intesa fra le due Camere sulla revisione legislativa per regolare l'uso dei pesticidi.
bt, ats
09.03.2021, 11:21
09.03.2021, 12:39
SDA
Oggi il Consiglio degli Stati ha scelto di non allinearsi alla versione del Nazionale, che vorrebbe introdurre l'obbligo di comunicare le forniture di tutti gli alimenti per animali importati alla Confederazione. Anche sulle zone di estrazione dell'acqua potabile rimane una divergenza.
Il progetto mira a proteggere meglio le falde freatiche e a rispondere alle due iniziative popolari sull'acqua potabile e per il divieto dei pesticidi sulle quali il popolo si esprimerà in giugno. I rischi legati all'uso dei prodotti fitosanitari dovranno essere ridotti del 50% entro il 2027.
Il dossier, già trattato da entrambe le Camere e che ora tornerà nuovamente al Nazionale, consente di regolamentare l'utilizzo dei pesticidi in modo più severo e ridurre considerevolmente i rischi per l'essere umano, gli animali e l'ambiente. Mira anche a proteggere le acque di superficie, gli habitat semi-naturali e le acque sotterranee usate come acqua potabile.
Oggi, i «senatori» hanno di misura – 23 voti contro 21 – deciso di non ascoltare la maggioranza della loro commissione, che suggeriva di seguire il Nazionale sulla comunicazione delle forniture alle aziende di alimenti per animali importati. A spuntarla è stata una proposta di minoranza, di cui si è fatto portavoce Peter Hegglin (Centro/ZG), che prevede di notificare concimi e mangimi ma di escludere da questo obbligo il foraggio grossolano.
Il relatore di commissione Christian Levrat (PS/FR) ha sostenuto senza successo che comunicare tutti gli alimenti per animali sarebbe in realtà una semplificazione amministrativa per gli agricoltori. «Tenerne conto è inoltre una questione di credibilità». Il consigliere federale Guy Parmelin si è detto d'accordo: «Senza questi dati non si può tenere un bilancio delle eccedenze a livello regionale e nazionale».
Per quanto riguarda il secondo punto controverso, ovvero l'obbligo per i cantoni di delimitare zone di estrazione delle acque d'interesse generale, gli Stati hanno mantenuto la propria versione. Pur se d'accordo con questa richiesta, la Camera dei cantoni non vuole includerla nel disegno di legge senza passare prima per una consultazione, un modo di procedere che anche il governo preferisce.
Una minoranza rosso-verde avrebbe voluto schierarsi con il Nazionale e mantenere le disposizioni in questione, ma è stata sconfitta per 26 voti a 16. L'obbligo di determinare ulteriori aree di captazione è considerato una base per una migliore protezione dell'acqua potabile. Esso andrebbe applicato ai pozzi di importanza regionale e se nelle vicinanze si trovano impianti o vengono svolte attività che possono inquinare le acque sotterranee.