Il corteo dello Sciopero femminista a Losanna
Il corteo dello Sciopero femminista a Losanna.
Decine di migliaia di donne nelle strade svizzere per la parità - Gallery
Il corteo dello Sciopero femminista a Losanna
Il corteo dello Sciopero femminista a Losanna.
Centinaia di migliaia di donne hanno sfilato nelle principali città svizzere per rivendicare i propri diritti in occasione dello sciopero femminile. Le rivendicazioni erano variate, ma la parità è stata il filo conduttore.
In un comunicato stampa diramato in serata, l'Unione sindacale svizzera (USS) ha annunciato la partecipazione di oltre 300'000 persone. L'evento di quest'anno si è distinto per la mancata partecipazione delle donne di destra, in particolare del PLR, e talvolta del Centro, che hanno giudicato l'evento troppo di parte.
A Losanna sono confluite nel tardo pomeriggio di oggi 20'000 persone secondo la polizia, 40'000 secondo le organizzatrici. Dopo una giornata di azioni e mobilitazioni in tutto il canton Vaud, le manifestanti si sono riunite nei pressi di Place Saint-François, ribattezzata Sainte-Françoise per l'occasione.
Anche a Zurigo il corteo ha riunito decine di migliaia di persone. A Berna i manifestanti erano oltre 10'000. Un'atmosfera militante e pacifica ha prevalso alla manifestazione finale dello sciopero delle donne, ha constatato un giornalista dell'agenzia di stampa Keystone-ATS. La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider si è unita alla folla dopo le 19.00.
A Ginevra hanno dimostrato 8500 persone, al corteo di Bellinzona 6000, secondo le stime di Unia, e a Basilea 3000.
Christiane Brunner, icona e promotrice del primo sciopero delle donne nel 1991, ha sfilato a Losanna. «È positivo che il movimento continui. Se ci fermiamo, torniamo indietro», ha dichiarato a Keystone-ATS. Questa figura di spicco del femminismo svizzero si è unita alla mobilitazione, anche se non approva il cambiamento di nome del movimento da Sciopero delle donne a Sciopero femminista.
Il Presidente della Confederazione Alain Berset, davanti all'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) a Ginevra, ha affermato che lo sciopero di oggi ha dimostrato «come l'indignazione» possa essere trasformata «in azione politica». Ha deplorato la situazione in cui si trovano purtroppo» le donne nel mondo del lavoro.
Azioni in diverse aziende
Con lo slogan «Salario, tempo, rispetto – uguaglianza ora!», i sindacati affiliati all'USS hanno organizzato azioni nelle aziende di tutta la Svizzera. Per l'USS è chiaro che questa giornata deve essere rapidamente seguita da azioni concrete, in particolare per quanto riguarda i salari.
A Lucerna 25 donne hanno bloccato l'azienda SOS-Reinigung assieme ai dipendenti, proprio mentre stavano per entrare in servizio. Hanno scioperato contro il tempo di trasferta non pagato, i ritardi nel pagamento dei salari, a volte versato in contanti, il mobbing e la discriminazione, ha dichiarato il sindacato Unia in un comunicato. Hanno pure chiesto la parità di retribuzione tra uomini e donne. In seguito al blocco, l'azienda ha accettato di soddisfare le richieste e di firmare un accordo con Unia.
Anche a Zurigo, le addette alle pulizie che si occupano della manutenzione degli hotel di lusso si sono spostate da una struttura all'altra per protestare contro i bassi salari, la pressione e lo stress che subiscono sul lavoro.
Le commesse stanno inscenando proteste in varie località, in particolare nelle vie dello shopping di Losanna e Ginevra, per manifestare contro i bassi salari nel settore della vendita al dettaglio, il lavoro part-time involontario e la mancata possibilità di conciliazione tra lavoro e vita familiare.
Santità e assistenza all'infanzia
Nel canton Vaud, alcune assistenti di farmacia, come a Losanna e Lutry, hanno lasciato il loro posto di lavoro per richiamare l'attenzione sulle remunerazioni basse, le condizioni di lavoro ingiuste e per chiedere un contratto collettivo di lavoro. Il sindacato sostiene che, sebbene si assumano una grande responsabilità nella loro professione, non ricevono il riconoscimento che meritano.
Le donne attive nel settore delle cure stanno partecipando in gran numero alle proteste e azioni si stanno svolgendo in tutto il paese. Nel Canton Vaud lo sciopero è massiccio, ha annunciato il sindacato VPOD. Decine di strutture pre e doposcuola sono in sciopero per chiedere di migliorare le condizioni di lavoro e aumentare il personale. Numerose azioni si sono svolte anche negli ospedali.
Nonostante il ruolo fondamentale che svolgono nella sanità pubblica, sia che lavorino nell'assistenza, nelle pulizie, nei servizi tecnici, nell'amministrazione o nelle mense, le lavoratrici del settore sanitario soffrono per le difficili condizioni di lavoro, la bassa retribuzione, i lunghi orari e i ritmi di lavoro estenuanti, che si ripercuotono sulla loro salute, precisa il sindacato.
Raduno nella Vallée de Joux, luogo storico
Circa 300 persone, per la maggior parte donne che lavorano nell'industria orologiera, si sono riunite oggi a Le Sentier (VD) per una pausa pranzo prolungata. «L'orologeria è il settore con la maggiore disparità salariale, pari al 24,9% secondo l'Ufficio federale di statistica (UST), e gran parte di questa disparità è inspiegabile. Eppure si tratta di un settore del lusso che sta andando molto bene», ha dichiarato a Keystone-ATS Nicole Vassalli del sindacato Unia.
La manifestazione si è svolta nella Vallée de Joux, luogo storico dello sciopero delle donne del 1991. L'idea dello sciopero fu infatti di Liliane Valceschini (1937-2019), lavoratrice nel settore dell'orologeria e membro del sindacato FTMH della valle. Christiane Brunner, allora segretaria centrale della FTMH e vicepresidente dell'Unione sindacale svizzera (USS), fu convinta dalla proposta.
Una Landsgemeinde femminista
La manifestazione si è svolta nella Vallée de Joux, luogo storico dello sciopero delle donne del 1991. L'idea dello sciopero fu infatti di Liliane Valceschini (1937-2019), lavoratrice nel settore dell'orologeria e membro del sindacato FTMH della valle. Christiane Brunner, allora segretaria centrale della FTMH e vicepresidente dell'Unione sindacale svizzera (USS), fu convinta dalla proposta.
La data dello sciopero delle donne ricorda il voto popolare del 14 giugno 1981, che ha sancito la parità di genere nella Costituzione.