BERNA
La delegazione AELS/UE alle Camere federali si è recata a Londra per la prima volta dalla decisione del popolo britannico di lasciare l'UE.
All'ordine del giorno c'erano incontri con deputati, rappresentanti di partiti, gruppi di riflessione e aziende svizzere attive nel settore dei servizi. Temi delle discussioni: le future relazioni fra Regno Unito e Svizzera.
Scopo del viaggio "non era negoziare con loro, ma accompagnare le discussioni in corso fra i governi di Berna e Londra e scambiare vedute su possibili piste da seguire", ha indicato oggi all'ats il consigliere nazionale Didier Berberat (PS/NE), nel corso del secondo e ultimo giorno di trasferta.
Presieduta da Thomas Aeschi (UDC/ZG) e Karin Keller-Sutter (PLR/SG), la delegazione ha incontrato anche il ministro di Stato del commercio internazionale del Regno Unito, Greg Hands, per informarsi sul calendario e le modalità dei negoziati sulla Brexit. È cruciale - ha rilevato Berberat - mantenere un contatto commerciale con Londra anche dopo l'uscita dall'UE.
Le relazioni fra Berna e Londra, quinto partner commerciale della Svizzera, passano attualmente da Bruxelles. È necessario "evitare un buco" una volta che la Brexit sarà effettiva, ha aggiunto il neocastellano, precisando che al momento non c'è ancora uno scenario e molto dipenderà dalle relazioni fra il Regno Unito e l'UE. "Questi rapporti determineranno il margine di manovra di Londra per negoziare con noi".
I parlamentari hanno anche "spiegato la posizione della Svizzera" ai loro interlocutori, i quali ritengono che l'UE sia dura con loro ed erano interessati a conoscere le soluzioni trovate da Berna. "Abbiamo detto loro che le relazioni con l'UE non sono sempre molto armoniose".
Da parte britannica sono state poste anche domande su un'eventuale adesione all'Associazione europea di libero scambio (AELS), di cui la Svizzera è membro con l'Islanda, il Liechtenstein e la Norvegia e che ha concluso accordi di libero scambio con oltre 30 Stati. Il problema - ha concluso Berberat - è che in caso di adesione di Londra queste intese dovrebbero essere rinegoziate.
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