MigrantiDomande di asilo: nel 2021 si è tornati ai livelli pre-pandemia
mh, ats
15.2.2022 - 13:31
Centro per richiedenti asilo
Keystone
Lo scorso anno sono state presentate 14'928 domande di asilo, il 35,2% in più rispetto all'anno precedente. Il dato è in linea con i livelli del 2019, prima che scoppiasse la pandemia.
Keystone-SDA, mh, ats
15.02.2022, 13:31
15.02.2022, 14:18
SDA
Lo ha reso noto stamane la Segreteria di Stato della migrazione (SEM), prevedendo per l'anno in corso circa 16'500 nuove richieste, con un margine di errore di 1500.
L'aumento – di 3887 unità rispetto al 2020 – va ricondotto in prima linea all'allentamento delle restrizioni di viaggio dovute alla crisi sanitaria, precisa la SEM in una nota, ricordando che nel 2019 ne erano state presentate 14'269.
Il principale Paese di provenienza è stato l'Afghanistan con 3079 domande. Di queste, 35 vanno ricondotte a ricongiungimenti familiari, 165 a nascite e 90 a domande multiple.
Pertanto, le nuove richieste presentate da cittadini afgani sono state 2789. Tra i maggiori Paesi di origine figurano anche la Turchia (1455 domande primarie e 875 domande secondarie), l'Eritrea (386/1642), la Siria (467/554) e l'Algeria (991/21).
Diminuiscono i casi pendenti
Sull'altro fronte, quello amministrativo, nel 2021 la SEM ha liquidato in prima istanza 15'464 domande. Le persone che hanno ottenuto l'asilo sono state 5369, facendo lievitare la quota di riconoscimento al 37% (2020: 33,3%). La quota di protezione (concessione dell'asilo e ammissione provvisoria successivamente a una decisione di prima istanza) è stata del 60,7% (2020: 61,8%).
La SEM ha pure continuato a ridurre il numero di casi pendenti in prima istanza. Quelli da trattare secondo la vecchia legge sono ormai solo 124 (in calo di 425 unità). Alla fine dell'anno vi erano 4438 dossier da trattare in prima istanza.
Sempre nell'anno in rassegna, 973 persone hanno lasciato volontariamente la Svizzera (2020: 1051), 1655 sono state allontanate verso il loro Paese d'origine o verso un Paese terzo (2020: 1518), 1127 verso uno Stato Dublino (2020: 715). Globalmente il numero di partenze è dunque aumentato, rispetto al 2020, nonostante il perdurare della pandemia (+14,3%), precisa la SEM.
Quest'ultima aggiunge che nel quadro del programma di reinsediamento 2020/2021 definito dal Consiglio federale sono entrate in Svizzera 1380 persone (di cui 1050 nel 2021). Si tratta soprattutto di cittadini siriani, afgani e sudanesi.
Per il biennio 2022/2023 l'Esecutivo ha deciso di accogliere fino a un massimo di 1600 rifugiati particolarmente bisognosi di protezione che si trovano in situazione precaria in uno Stato di prima accoglienza. A questi si aggiungeranno 220 rifugiati reinsediati che a causa della pandemia non è stato possibile accogliere nel quadro del programma 2020/2021.
La pandemia frena i rimpatri
La crisi sanitaria ha fortemente rallentato i rimpatri e la situazione in questo ambito è tuttora instabile, rileva ancora la SEM, aggiungendo che non si può ancora parlare di una normalizzazione. Si registrano miglioramenti invece sul piano dell'identificazione e dell'acquisizione dei documenti di viaggio.
I consolati e le ambasciate hanno ripreso la maggior parte delle loro attività. Nonostante il maggior onere organizzativo, in linea di principio è nuovamente possibile procedere alle audizioni a cura di delegazioni straniere.
È inoltre stato possibile identificare numerose persone provenienti da Stati verso i quali non era possibile eseguire gli allontanamenti. Nel 2021, l'effettivo globale dei casi di aiuto al ritorno nel settore dell'asilo è diminuito del 4,8%, attestandosi a 3666 persone (2020: 3853).
Nel 2021 la Svizzera ha chiesto ad altri Stati Dublino la presa a carico di 4936 persone (2020: 4057 richieste). Nel medesimo periodo, 1375 persone sono state trasferite nello Stato Dublino competente (2020: 941).
Al tempo stesso Berna ha ricevuto 3381 richieste di presa a carico da altri Stati Dublino (2020: 3759 richieste) e 745 persone sono state trasferite in Svizzera (2020: 877).